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BRUXELLES – “L’architettura istituzionale somala è già stabile e nel sistema federale attuale c’è un buon rapporto fra centro e periferie, dunque non torneremo a un sistema dittatoriale”. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente somalo, Hussein Sheikh Ali, a margine di una riunione in cui è stato fatto il punto sulla missione di Transizione dell’Unione africana in Somalia per la lotta al terrorismo. Entro la fine di giugno l’Unione africana revocherà dal Paese 2mila militari nell’ambito della graduale trasmissione all’esercito nazionale delle responsabilità delle operazioni di contrasto ai terroristi dell’organizzazione Al Shabaab. La transizione si svolge mentre è in cantiere l’approvazione della riforma istituzionale finalizzata a passare a un sistema politico presidenziale che dovrebbe portare alle prime elezioni a suffragio universale nel 2026. “Ogni sistema ha i propri vantaggi e svantaggi, ma in Somalia i poteri sono ben distribuiti, non c’è alcun pericolo”, ha concluso Sheikh Ali.
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