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Nicaragua, dal Governo interdizione per 83 Ong: c’è anche l’Accademia della lingua

Prosegue l'ondata repressiva del governo Ortega: le organizzazioni non si sarebbero dichiarate 'agenti stranieri' o non avrebbero denunciato la provenienza di tutto il denaro ricevuto

Pubblicato:01-06-2022 15:58
Ultimo aggiornamento:01-06-2022 16:15
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ROMA – C’è anche la Academia Nicaraguense de la Lengua (Anl), istituto culturale affiliato alla Real Academia Espanola con quasi un secolo di storia e ritenuto fra i più prestigiosi del Paese, fra le 83 ong e fondazioni che sono state interdette dall’Assemblea nazionale del Nicaragua per presunte violazioni di leggi dello Stato.

Su sollecito del Ministerio de Gobernación de Nicaragua, l’equivalente del nostro ministero degli Interni, 75 deputati del Paese centroamericano su 91, con 16 astenuti e nessun contrario, hanno approvato la rimozione dello status di persona giuridica a 83 organizzazioni. La votazione è avvenuta senza essere preceduta da un dibattito. Le ong e le fondazioni oggetto della misura sono state accusate o di non essersi registrate come “agenti stranieri” qualora ricevessero fondi da enti non nicaraguensi o di non aver denunciato la provenienza di tutto il denaro ricevuto, come previsto da una legge per il contrasto al riciclaggio.

Salgono così a più di 220 le organizzazioni eliminate dal 2018 a oggi dal governo del presidente Daniel Ortega, fra i protagonisti della rivoluzione sandinista che ha attraversato il Paese negli anni ’60 e ’70, tornato alla guida nel 2007 dopo essere stato capo dello Stato fra il 1985 e il 1990.


A destare perplessità e sconcerto è stata però la cancellazione dell’Academia Nicaraguense de la Lengua, fondata nel 1928 e animata negli anni anche da alcuni dei più grandi scrittori del Nicaragua di sempre. Fra questi anche Sergio Ramírez, pure vice presidente di Ortega durante il suo primo incarico negli anni ’80.

In una nota, l’Anl ha affermato che il provvedimento approvato dal parlamento “ostacola il funzionamento di un istituto la cui opera ha contribuito a esaltare il bene più prezioso della cultura: la lingua”. Anche la Real Academia Espanola ha pubblicato un comunicato di condanna della misura.

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