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Dal Family Act al portale dedicato, ecco tutte le misure a sostegno delle famiglie

Inps: "Sono già oltre 8 milioni gli assegni unici pagati ogni mese"

Pubblicato:01-06-2022 16:01
Ultimo aggiornamento:01-06-2022 16:01

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ROMA – Lo ha detto la Banca d’Italia: un figlio costa 580 euro al mese. E le famiglie italiane lo sanno bene, tanto che dall’entrata in vigore dell’assegno unico universale hanno presentato 5.049.157 domande per un totale di 8.091.275 assegni unici erogati corrispondenti ai figli. La differenza tra le domande e gli assegni è dovuta al fatto che ciascuna istanza può comprendere più figli e, quindi, più assegni richiesti e poi erogati. A fornire un bilancio dei primi mesi della misura introdotta dal Governo a sostegno delle famiglie è Maria Sciarrino, direttore centrale Inclusione sociale e Invalidità civile dell’Inps. “L’assegno unico- spiega- ricomprende in sé il premio alla nascita, il bonus mamma domani, le detrazioni fiscali e gli assegni nucleo familiare per figli a carico. Questa misura interviene abolendo, con decorrenza 1 marzo 2022, e accorpando tutte queste prestazioni. L’unica misura che rimane in vigore, senza limiti perché finanziata, è il bonus asilo nido che continuerà a essere erogato secondo i criteri stabiliti dalle norme. Per le domande di assegno unico- inoltre- è stata derogata la validità della certificazione Isee fino al 28 febbraio, e non più al 31 dicembre dell’anno solare in cui è stata emessa. Stiamo pensando- annuncia Sciarrino- anche a una modalità di rinnovo semplificata per evitare che ogni anno le famiglie debbano rifare una domanda ex novo”.

LE MISURE DEL GOVERNO PER AIUTARE LE FAMIGLIE

L’assegno unico è solo una delle nuove misure previste dal Governo per sostenere maggiormente le famiglie, sia nella loro formazione che nella gestione quotidiana. Molte di queste misure sono previste nel Family act, recentemente approvato dal Parlamento, “un sistema di norme abbastanza complesso- chiarisce il direttore dell’Inclusione sociale e Invalidità civile- che mira a creare un punto di riferimento per la famiglie attraverso questa serie di misure, tra cui per esempio ci sono anche strumenti di tutela dei care giver familiari, che mettono al centro la famiglia e la sua gestione quotidiana”.

Nell’ottica di semplificare la vita delle famiglie, anche “l’Inps ha realizzato un portale loro dedicato all’interno del quale ci sono tutte le prestazioni rivolte al mondo della famiglia, che consente di visionare lo storico di tutte le istanze effettuate e in lavorazione, collegate al codice fiscale del richiedente. Sulla base di queste ultime, verrano suggerite possibili prestazioni di interesse”, conclude Sciarrino.


IL FAMILY ACT, COSA PREVEDE

La legge recentemente varata dal Parlamento affronta cinque macro aree: sostegno all’educazione dei figli; riordino dei congedi parentali, di paternità e maternità; incentivi al lavoro femminile, alla condivisione della cura e all’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro; sostegno alla spesa delle famiglie per la formazione dei figli e il conseguimento dell’autonomia finanziaria dei giovani; sostegno e promozione delle responsabilità familiari.

EDUCAZIONE DEI FIGLI

Per il sostegno all’educazione dei figli, sono previsti l’istituzione, il sostegno e il rafforzamento dei servizi socio-educativi per l’infanzia e per l’adolescenza; contributi destinati a coprire, anche per l’intero ammontare, il costo delle rette degli asili nido; misure di sostegno e contributi vincolati per le spese sostenute per i figli con disabilità, con patologie fisiche o psichiche invalidanti, compresi i disturbi del comportamento alimentare o con disturbi specifici dell’apprendimento o con bisogni educativi speciali; misure di sostegno per le spese sostenute per viaggi di istruzione, iscrizione annuale o abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine, nonché alla frequenza di corsi di lingua straniera, di arte, di teatro e di musica. Sono previsti inoltre la razionalizzazione delle misure di sostegno per le spese sostenute per l’acquisto di libri non di testo e di biglietti di ingresso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e altri spettacoli dal vivo, musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali; il potenziamento delle misure di sostegno alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei libri di testo, beni e servizi informatici per i figli che frequentano la scuola secondaria di primo e di secondo grado.

In tema di congedi parentali, di paternità e maternità, il Governo è chiamato entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Family Act a estendere fino ai 14 anni di età del figlio la possibilità per i genitori di usufruire dei congedi parentali; introdurre modalità flessibili nella gestione dei congedi parentali; introdurre uno specifico congedo, non inferiore a 5 ore nel corso dell’anno, per ciascuna figlio, per i colloqui con gli insegnanti e per la partecipazione attiva al percorso di crescita dei figli; prevedere il riconoscimento, alla donne in gravidanza e al coniuge o un parente di secondo grado, di permessi per le prestazioni specialistiche per la tutela della maternità, rientranti nei livelli essenziali di assistenza; stabilire un periodo minimo, non inferiore a due mesi, di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio; estendere i congedi parentali anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti. Sono previsti, inoltre, l’introduzione di un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore nei primi mesi dalla nascita del figlio, di durata significativamente superiore rispetto a quella prevista a legislazione vigente; l’aumento dell’indennità obbligatoria per il congedo di maternità; il riconoscimento del diritto al congedo di paternità a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore e che questo possa essere goduto indipendentemente dall’anzianità lavorativa e di servizio; l’equiparazione del diritto al congedo di paternità per i lavoratori delle pubbliche amministrazione rispetto a quelli del settore privato e l’estensione del diritto a lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.

Il Family Act impegna inoltre il Governo a sostenere il rientro delle donne nel mondo del lavoro dopo la maternità; il lavoro domestico a sostegno delle famiglie, con una particolare attenzione all’emersione del lavoro nero in questo settore; la promozione dell’imprenditorialità femminile e del lavoro delle donne soprattutto nel Mezzogiorno. Quanto, infine, al sostegno dell’autonomia dei giovani e alla formazione di nuove famiglie, la legge prevede detrazioni fiscali per le spese documentate sostenute dalle famiglie per contratti di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti a corsi universitari; agevolazioni fiscali per l’affitto dell’immobile adibito ad abitazione principale o per l’acquisto della prima casa in favore delle giovani coppie i cui componenti abbiano meno di 35 anni; rafforzamento delle misure di promozione dell’autonomia, anche abitativa, dei figli maggiorenni dalla famiglia d’origine, comprese quelle destinate ad agevolare l’affitto di abitazioni o l’acquisto della prima casa; forme di accesso gratuito a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e altri spettacoli dal vivo, musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali ai nuclei familiari costituiti da genitori di età non superiore a trentacinque anni con figli a carico; agevolazioni fiscali per la frequenza di corsi di formazione per le nuove professioni legate all’innovazione, alla digitalizzazione e all’autoimprenditoria per giovani di età inferiore a diciotto anni alla data di presentazione della domanda

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