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Lega contestata al Cap di Genova: il convegno trasloca sul marciapiede

Al circolo autorità portuale, tipico ritrovo del centrosinistra e del mondo del lavoro, era in programma un dibattito su lavoro economia con Borghi, Bagnai, Rixi e Piana. Ma il collettivo autonomo dei lavoratori li ha accolti con fischi e insulti e il presidente del Cap ha fatto uscire tutti e chiuso la sala

Pubblicato:01-06-2022 13:04
Ultimo aggiornamento:01-06-2022 13:31

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GENOVA – Una serata elettorale movimentata quella vissuta ieri a Genova al Cap, il circolo autorità portuale. In programma un dibattito pubblico della Lega su lavoro ed economia con Claudio Borghi, Alberto Bagnai e i “padroni di casa” Edoardo Rixi e Alessio Piana. Il luogo scelto, però, è tendenzialmente ritrovo del centrosinistra e del mondo del lavoro: qui, ad esempio, Ferruccio Sansa aveva posto il suo quartier generale per la campagna elettorale delle ultime Regionali. In molti avevano letto la scelta del posto da parte del Carroccio come una provocazione.

LA PROTESTA DEL COLLETTIVO AUTONOMO DEI PORTUALI

Così ha fatto il Calp, collettivo autonomo dei lavoratori portuali, che su Facebook aveva annunciato la contestazione: “Comprendiamo bene come una struttura importante, storica, accogliente debba a volte accettare compromessi, un circolo che è giustamente diventato la casa di tantissimi, anche molto diversi tra loro. Ma dover ospitare chi da anni ha rapporti con il peggior fascismo, chi fomenta odio, chi ha voluto e preteso i decreti sicurezza, chi è coinvolto come tanti altri partiti nelle spartizioni e ruberie, questo voler tenere un appuntamento politico al Cap ci sembra ancora una volta una provocazione, un voler ripulirsi, un tentativo maldestro di imporsi… volete discutere di lavoro di diritti? Ok, ci saremo anche noi”.

L’ACCOGLIENZA A COLPI DI FISCHI E LA CHIUSURA DELLA SALA

Dunque, ieri sera, quando i non molti leghisti sono arrivati nella sala poco distante dalla Lanterna, hanno dovuto fare i conti con i manifestanti, che li hanno accolti con fischi, qualche insulto e tanti aeroplani di carta. Tra loro, anche alcuni antagonisti, quattro dei quali a fine serata saranno denunciati perché trovati intenti a strappare manifesti elettorali.


Il dibattito non è mai iniziato: il presidente del Cap, d’accordo con le forze dell’ordine, ha fatto uscire tutti e chiuso la sala. A quel punto, la Lega ha deciso di improvvisare il convengo sul marciapiede, scortata dalla Polizia. Intanto, Borghi e Bagnai raccontavano l’accaduto via Twitter, con foto, video e anche qualche insulto in risposta a quelli ricevuti al Cap. Poco dopo, la nota ufficiale del partito: “Nel 2022 c’è ancora chi blocca con violenza i comizi di un partito politico democratico come la Lega – si legge – Genova, medaglia d’oro al valore per la lotta contro fascismo e totalitarismo, deve subire l’ennesimo sfregio da parte di chi a parole dice di rappresentare quei valori, salvo poi comportarsi come il più becero dei dittatori. Tra loro, c’era persino il consigliere comunale Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle“.

IL RUOLO DI CERAUDO

Ceraudo, che è anche delegato sindacale ex Ilva per l’Usb, sindacato vicino al Calp, viene immortalato in una foto fatta circolare dalla Lega su un marciapiede di fronte al luogo della contestazione. Lui replica in una nota: “I soliti giochini della Lega, che si butta a capofitto persino sul nulla, o meglio sulle balle, pur di far parlare di sé. Vero che mi trovavo al Circolo Cap: ero presente, ma non ho partecipato al blocco – assicura il consigliere comunale pentastellato -, respingo ogni strumentalizzazione, non ho mai impedito a nessuno di parlare anche se provocato. La mia visione politica è molto distante dai valori espressi da quella forza politica e da chi la rappresenta”.

LA SOLIDARIETÀ DI TOTI E BUCCI

Poi, è la volta dei messaggi di condanna e solidarietà. Il primo è stato il governatore Giovanni Toti: “Solidarietà agli amici della Lega, il cui comizio è stato bloccato da alcuni antagonisti. Un gesto vergognoso, che mi auguro venga condannato da tutte le forze politiche, senza se e senza ma. Questa non è democrazia”. Stamattina tocca al sindaco Marco Bucci che definisce l’episodio “un atto di violenza inaccettabile che la città tutta deve condannare con fermezza. Un fatto di inaudita gravità, una limitazione del dibattito politico che non possiamo non condannare. Un atto squadrista che non fa onore al confronto civile di queste settimane che ci avvicinano alle elezioni amministrative. Dispiace profondamente che tra i contestatori vi fosse un consigliere comunale democraticamente eletto che dovrebbe rappresentare i cittadini genovesi”.

IL PRECEDENTE CON SALVINI

Non è la prima volta che il binomio Cap-Lega diventa fonte di scontro politico in campagna elettorale. Già per le Comunali di cinque anni fa, il Carroccio aveva scelto il Cap per un convegno sul lavoro con la partecipazione di Matteo Salvini. Ma qualche giorno prima era stato costretto a cambiare sede proprio per il timore di annunciate contestazioni.

BORGHI: “NON PORTUALI MA SQUADRISTI DEI CENTRI SOCIALI”

“Squadristi dei centri sociali e sfaccendati, altro che portuali. Chi ha fatto irruzione al nostro comizio elettorale a Genova, in un luogo simbolico per parlare di lavoro e salari, probabilmente non ha mai lavorato onestamente un giorno in vita sua. I veri lavoratori del porto ci avevano incontrato la mattina, ci avevano concesso senza problemi lo spazio per la conferenza e sosterremo sempre il loro lavoro come sempre abbiamo fatto“. Lo afferma il deputato della Lega Claudio Borghi in merito alla serata movimentata di ieri a Genova.

“Impedire a un partito libero e democratico di esprimere il proprio pensiero e di parlare di diritti dei lavoratori è un atto degno di un regime totalitario – prosegue il parlamentare leghista -. Questi sono i pericoli per la democrazia, non certo chi pensa a missioni di pace. Se pensano di spaventarmi si sbagliano di grosso come si sbagliavano quando in Toscana gli squadristi rossi mi avevano dedicato le stesse attenzioni. Io vado avanti e con Alberto Bagnai continueremo il nostro giro per l’Italia a supporto dei candidati della Lega per ricordare temi di cui la sinistra non parla più da tempo. La verità evidentemente fa male”, conclude Borghi.

DELLO STROLOGO: “VERSIONI CONTRASTANTI”

“Non potendo entrare nel merito di fatti su cui esistono versioni molto diverse tra loro, qualsiasi forma di impedimento violento a manifestare le proprie opinioni politiche, se impedimento c’è stato, deve essere condannato“. Così il candidato sindaco del campo progressista a Genova, Ariel Dello Strologo, su quanto accaduto ieri sera per il convegno del Carroccio al Circolo autorità portuale.

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