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Ad Aosta manifestazione per la libertà e dignità del lavoro giornalistico

Il presidio organizzato dalle associazioni regionali di stampa e dalla Fnsi, ha il sostegno di Cgil, Cisl, Savt e Uil e del sindaco Gianni Nuti

Pubblicato:01-06-2021 15:10
Ultimo aggiornamento:01-06-2021 15:10
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manifestazione giornalisti aosta
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Di Alessandro Mano

AOSTA – Anche ad Aosta i giornalisti sono scesi in piazza, questa mattina, per il presidio organizzato dalle Associazioni regionali di stampa e dalla Federazione nazionale della stampa italiana in contemporanea in tutto il Paese. In piazza Emile Chanoux, nel capoluogo, l’Associazione stampa valdostana (Asva, sindacato unitario dei giornalisti valdostani) con il sostegno dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta, del cdr della Tgr, dell’Usigrai e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Savt hanno manifestato per chiedere “un futuro per l’informazione”. È intervenuto anche il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, esprimendo “piena solidarietà ai giornalisti e alle giornaliste in questo periodo particolarmente difficile”.

Libertà, lavoro e dignità sono state le tre parole d’ordine, in un periodo complesso per la professione giornalistica. “Il settore dell’editoria dei giornali e il lavoro giornalistico sono stati esclusi da ogni tipo di intervento nel Recovery Plan– spiega l’Asva- e per questo, dopo la manifestazione davanti a Montecitorio dello scorso 20 maggio, abbiamo deciso di aderire alla mobilitazione nazionale. Il lavoro giornalistico è sempre più precario, con colleghi pagati anche 7, 5, 2 euro ad articolo, nessun contratto, nessuna forma di tutela. Il nostro ente pensionistico, l’Inpgi, rischia il collasso dopo anni di prepensionamenti e stati di crisi”.


Per questo, secondo i giornalisti “serve un intervento deciso, sia con sostegni al lavoro giornalistico, sia con lo sblocco di alcune leggi a ‘costo zero’ ferme da anni in Parlamento, come l’equo compenso e la riforma dell’Inpgi“. Al termine della manifestazione, una delegazione ha incontrato, al Palazzo regionale, il presidente Erik Lavevaz, consegnandogli un documento intitolato “Un patto con le istituzioni per il futuro dell’informazione”.

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