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Recovery, Zanin lancia il coordinamento delle assemblee nazionali

Secondo il presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, per la ripartenza bisogna ascoltare i bisogni del territorio, avviare le riforme e progettare le opere

Pubblicato:01-06-2021 11:16
Ultimo aggiornamento:01-06-2021 11:16

piero mauro zanin
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TRIESTE – Per la ripartenza servono tre ingredienti: ascoltare i bisogni del territorio, avviare le riforme e progettare le opere. È la ricetta del presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin, illustrata oggi ai colleghi della Conferenza delle assemblee legislative, durante la riunione odierna sotto la presidenza del veneto Roberto Ciambetti.

Un approccio innovativo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e ai fondi del Recovery Fund, che secondo Zanin, non devono diventare “un semplice contenitore di interventi magari tirati fuori dai cassetti, ma la risposta ai bisogni più profondi delle diverse comunità locali“. Per il presidente dell’aula del Friuli Venezia Giulia, che è anche vicepresidente della conferenza nazionale, l’Unione Europea deve prevedere non solo interventi infrastrutturali e progettuali, ma anche una serie di riforme strategiche. “E visto che su alcune materie- dice- la competenza legislativa è delle Regioni, è necessario che gli enti locali si muovano su principi e finalità condivise, coerenti e funzionali con il quadro nazionale ed europeo, partendo dall’ascolto dei rispettivi territori”.

Zanin ha proposto quindi un coordinamento tra tutte le assemblee legislative, idea approvata dalla conferenza, per definire le riforme necessarie per la ripartenza, coerenti con le richieste del Pnrr. Ogni consiglio dovrà iniziare il percorso ascoltando i vari portatori d’interesse. Un aspetto che il Friuli Venezia Giulia ha già anticipato, avviando il Tavolo per la terza ripartenza, che tra le priorità guiderà e monitorerà i finanziamenti in arrivo. Secondo Zanin la collaborazione tra Regioni e Province autonome dovrebbe condurre “a individuare due o tre buone pratiche per favorire il processo di realizzazione e di utilizzo dei fondi del Pnrr, con grande attenzione ai processi di semplificazione amministrativa.


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