NEWS:

Coronavirus, Musumeci: “Allo studio app ‘Sicilia sicura’ e unità sanitarie turistiche”

Ad annunciarlo é stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a 'Centocitta'', su Rai Radio 1

Pubblicato:01-06-2020 10:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:25

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – “In Sicilia stiamo approntando un protocollo di sicurezza nell’interesse innanzitutto del turista, che deve sentirsi rassicurato durante la sua permanenza nell’Isola, e poi nell’interesse della gente che qui risiede“. A dirlo é stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a ‘Centocittà’, su Rai Radio 1.

Musumeci ha spiegato che nei piani della Regione c’é una app, ‘Sicilia sicura’, “attraverso la quale il turista resterà in contatto costante 24 ore su 24″ con le autorità sanitarie dell’Isola. Si tratta di una scelta facoltativa per i visitatori che giungeranno in Sicilia: “L’unica cosa che chiediamo é la registrazione online, mentre l’uso dell’applicazione é facoltativo”, ha chiarito Musumeci. Il governatore a poi spiegato che il protocollo allo studio prevede la nascita delle Unità sanitarie turistiche, che entreranno in azione in caso di casi di positività.

“Se dovesse esserci necessità chiaro che le quarantene non potrebbero essere svolte negli alberghi – ha spiegato Musumeci – e così stiamo immaginando strutture che oggi sono in dotazione alle Ipab e che hanno abbastanza capienza, con personale sanitario ad hoc. Si tratta di una novità che mettiamo a disposizione delle nove province perchè chi arriva in Sicilia per turismo é chiaro che non ha dietro il proprio medico di famiglia o il proprio pediatra”. Secondo Musumeci un sistema sanitario pensato per il turista che giunge in Sicilia “può essere un elemento in più per farlo sentire tranquillo e per consentirgli il relax, intervenendo tempestivamente in caso di emergenza”.


LEGGI ANCHE: Musumeci e il retroscena: “Il Governo era diviso. Il ministro Speranza alle 3 di notte non rispondeva”

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it