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Giornale radio sociale, edizione dell’1 giugno 2020

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Pubblicato:01-06-2020 08:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:25
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INTERNAZIONALE – Non solo Minneapolis. Ormai esplode la rabbia in tante altre città americane dopo l’uccisione di George Floyd. Il servizio di Fabio Piccolino.
Non si placano negli Stati Uniti le proteste della comunità afroamericana dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia. Un caso che ha fatto esplodere rabbia e risentimento e che ha radici profonde, che vanno ricercate nelle disuguaglianze del sistema americano, che finiscono quasi sempre per penalizzare i neri. Le manifestazioni e i disordini intanto si registrano in tutto il paese: sono circa 1400 le persone arrestate finora, 345 nella sola New York, dove si indaga su un video che mostra una camionetta della polizia che investe una folla di manifestanti. E in almeno 25 città in 16 stati è stato imposto il coprifuoco. A gettare benzina sul fuoco le parole di Robert O’Brien, consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, che ha negato l’esistenza di un “razzismo sistematico” negli Usa, affermando che la polizia è danneggiata da “poche mele marce”.

SOCIETA’ – Sostenere i nonni. Pubblicato il bando per coinvolgere 1200 giovani under 35 in attività di sostegno e di inclusione delle persone anziane. La scadenza per presentare le domande da parte degli enti è il 7 giugno. Il progetto è del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e del Dipartimento per le politiche della famiglia, con il Forum Nazionale del Terzo Settore.


ECONOMIA – Quale sicurezza. Con il Covid meno infortuni sul lavoro ma non nella sanità. Secondo l’Inail le denunce presentate tra gennaio e aprile sono state 172.319 (-18,2%), 280 delle quali con esito mortale (-7,6%). Il settore sanità, invece, ha registrato un forte incremento delle denunce di infortunio: +184% su base quadrimestrale e +388% su base bimestrale tra marzo e aprile.

DIRITTI – Viva l’articolo 3. Settantadue anni di lotte per affermare la dignità di tutti i cittadini. Ripartiamo da quello che afferma la nostra Carta Costituzionale. Il servizio è di Paolo Andruccioli.
Il 2 giugno di quest’anno, festa della Repubblica, si celebra in un momento molto particolare della storia del nostro Paese. Per noi la ripresa dovrà ripartire dalle conquiste sociali e civili ed è per questo che vogliamo ricordare qui quell’articolo 3 della Costituzione che obbliga la Repubblica a rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza dei diritti e lo sviluppo di ogni persona. Articolo 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

CULTURA – In viaggio verso un sogno. “Una storia di autodeterminazione contro gli stereotipi, emozionante e ironica al tempo stesso, che accompagna il grande pubblico a conoscere la sindrome di Down, toccando temi fondamentali come le basse aspettative e l’autodeterminazione e sfidando tanti stereotipi sulla disabilità». Questo è “The Peanut Butter Falcon”, film rivelazione negli Stati Uniti, che ha tra i protagonisti Zack Gottsagen, emergente attore con sindrome di Down, e che da oggi sarà visibile in Italia su alcune piattaforme digitali, grazie a Officine UBU, con la collaborazione dell’Associazione AIPD e del CoorDown.

SPORT – Donne in campo. Cresce la presenza femminile ai vertici mondiali dello sport. Nel Comitato olimpico internazionale le donne sono il 47,7%, l’anno scorso erano il 45,4%. Il trend in costante rialzo è uno degli obiettivi dell’Agenda Olimpica 2020 del Cio, che incoraggia l’intero movimento a promuovere l’uguaglianza di genere dentro e fuori dal campo. Nel 2013, la partecipazione femminile alle commissioni era al 20%.

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