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Ordine di Malta in prima fila per proteggere i minori nei conflitti VIDEO

Grande ospedaliere De La Rochefaucald apre la conferenza di Roma

Pubblicato:01-06-2017 13:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:17

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ROMA – “Proteggere i piu’ vulnerabili, aiutandoli a superare le ferite visibili e pure quelle invisibili, spesso le piu’ profonde”: e’ l’impegno rilanciato oggi dal Grande ospedaliere dell’Ordine di Malta, Dominique de La Rochefoucauld-Montbel, ospite a Roma della conferenza internazionale ‘Bambini vittime di conflitti armati’.

Sud Sudan, Kenya, Turchia e ora anche Iraq, a Erbil, dove arriva chi fugge da Mosul, sono i nostri impegni piu’ recenti per i minori migranti e sfollati, garantendo sempre assistenza sanitaria di base” ha detto De La Rochefoucauld-Montebel.

“Curiamo le ferite – ha spiegato il Grande ospedaliere – per dare ai bambini vittime dei conflitti la possibilita’ di cominciare una vita nuova, ricostruendo la loro personalita’ e superando le immagini drammatiche della guerra”. La conferenza e’ in corso nella Villa Magistrale dell’Ordine di Malta, sull’Aventino. L’incontro e’ stato organizzato in coincidenza con la Giornata internazionale del bambino, insieme con l’ambasciata della Repubblica Ceca presso l’organizzazione. Centrale il riferimento, anche con la testimonianza di una sopravvissuta, al massacro di Lidice: un villaggio alle porte di Praga dove 75 anni fa gli occupanti nazisti uccisero e deportarono centinaia di uomini, donne e bambini.


FUTURO E DIRITTI OLTRE LE GUERRE

“Dobbiamo guardare al futuro sapendo però che i più deboli, i bambini, sono sempre le prime vittime”: Dominique de la Rochefoucauld-Montbel, Grande ospedaliere dell’Ordine di Malta, ha sintetizzato così l’impegno dell’organizzazione

Secondo Tomas Bocek, rappresentante del Consiglio d’Europa, nel 2016 nel continente hanno fatto richiesta di asilo circa 63mila minori non accompagnati: “Dobbiamo tenere alta l’attenzione perché quando sono soli diventano ancora più spesso vittime di tratta e abusi sessuali”.

Drammi con i quali si confrontano ogni giorno i volontari di Malteser Werke, la rete tedesca dell’Ordine, oltre cento centri e punti di assistenza, anche per il reinserimento sociale. “Nel 2015 – spiega la vice-direttrice Lena Grote – tra i nuovi arrivati abbiamo aiutato un rifugiato su tre”. Giunti dalla Siria, per lo più, in fiamme come Iraq, Sud Sudan o Yemen. Luoghi dove la speranza, però, deve restare viva. Lo ha spiegato alla DIRE Maria Manuela Dos Santos Lucas, ambasciatore del Mozambico, ricordando la guerra civile che ha dilaniato il suo Paese per 16 anni: “E’ stato decisivo il contributo della comunità internazionale, del governo italiano, della Comunità di Sant’Egidio e della Chiesa cattolica, sia a livello locale che vaticano”.


ROTIGLIANO (UNICEF): I MINORI SONO VITTIME DI CONFLITTI, IMPEGNO ORA

“Sono ormai 230 milioni i minori minacciati dalle guerre nel mondo; serve un impegno eccezionale”: lo ha sottolineato oggi Gianfranco Rotigliano, responsabile di Unicef per gli interventi a sostegno di rifugiati e migranti, intervenendo alla conferenza internazionale organizzata dall’Ordine di Malta.

Una testimonianza, la sua, cominciata con i riferimenti all’esperienza vissuta con le Nazioni Unite in teatri di conflitto come la Libia o la Repubblica Democratica del Congo.

“Le guerre stanno cambiando, diventando ancora più atroci” ha denunciato Rotigliano: “Con i conflitti interni dilagano le violenze etniche e settarie, mentre proliferano i gruppi armati e si diffonde il ricorso allo stupro come strumento di guerra”. Tra le crisi più preoccupanti il responsabile di Unicef ha citato la Libia, “teatro di un conflitto terribile, dove i bambini sono picchiati, violati e vittime dei trafficanti di esseri umani”.

Poi, i dati, centrali per comprendere le dimensioni del fenomeno e le necessità di intervento a tutela dei diritti dei più vulnerabili. “I bambini sfollati sono più di 30 milioni – ha sottolineato Rotigliano – ma la cifra sale a 230 milioni se si considerano tutti i minorenni che soprattutto in Africa, Asia e Medio Oriente sono ostaggio di conflitti armati”. La conferenza è in corso nella Villa Magistrale dell’Ordine di Malta, sull’Aventino. L’incontro è stato organizzato in coincidenza con la Giornata internazionale del bambino, che si celebra il 1° giugno.

AMBASCIATORE  MOZAMBICO: I MINORI SONO FUTURO, PRIME VITTIME DI CONFLITTI

“I bambini sono il presente e il futuro e la nostra esperienza, con 16 anni di guerra terribili, conferma che come adulti abbiamo una grande responsabilita’”, ha detto oggi Maria Manuela Dos Santos Lucas, ambasciatore del Mozambico in Italia.

La premessa del diplomatico e’ che oggi, nonostante perduranti tensioni con gli ex ribelli della Renamo, il Mozambico non e’ piu’ nella mappa dei Paesi in conflitto.

“Siamo usciti dalla guerra nel 1992, grazie a un processo di pace facilitato dalla Santa Sede e in particolare dalla Comunita’ di Sant’Egidio” ha ricordato Dos Santos Lucas. Secondo la quale, pero’, proprio l’esperienza traumatica del passato puo’ offrire la consapevolezza indispensabile per impegnarsi appieno a tutela dei diritti dei piu’ vulnerabili. “Sedici anni di violenze resero orfani o separarono comunque dalla famiglia 250mila bambini – ha sottolineato l’ambasciatore – mentre bombardamenti e saccheggi distruggevano 3000 ospedali e scuole”.

Dos Santos Lucas e’ intervenuta alla conferenza nella Villa Magistrale dell’Ordine di Malta, sull’Aventino. L’incontro e’ stato organizzato in coincidenza con la Giornata internazionale del bambino, che si celebra il 1° giugno. Centrale la riflessione sulle ripercussioni dei conflitti sui diritti dei minorenni. Alle denunce di violazioni in Sud Sudan, Siria o Yemen, si sono accompagnate assunzioni di responsabilita’, dichiarazioni di impegno e segnali di speranza. Ancora Dos Santos Lucas: “L’esperienza dice che costruire una societa’ post-conflitto e’ difficile, ma in Mozambico siamo anche stati fortunati, perche’ la gente ha scelto la pace per davvero”.

di Vincenzo Giardina, giornalista

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