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Peciola: “Sinistra per Roma non ha paura ad andare sola, proposta forte”/VIDEO

ROMA - Sinistra per Roma, che alle comunali di Roma per

Pubblicato:01-06-2016 15:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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peciola

ROMA – Sinistra per Roma, che alle comunali di Roma per la prima volta corre da sola e con un proprio candidato a sindaco, “parla ai lavoratori e alle lavoratrici, a chi non ha reddito, a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e a tutti i soggetti che sono in sofferenza in seguito all’arrivo della crisi. Mettiamo in discussione l’Europa e l’Italia così come si sta configurando, con le città messe al servizio dei poteri forti. La sinistra esiste, stiamo facendo un lavoro di militanza nei quartieri parlando ai cittadini disillusi. Per la prima volta dopo anni di alleanze stiamo avanzando una proposta forte e alternativa”. Lo ha detto il candidato all’Aula Giulio Cesare di Sinistra per Roma, Gianluca Peciola, intervistato dall’agenzia Dire.

“OGGI NON CI SPAVENTA ANDARE DA SOLI” – “Nel 2013 eravamo dentro una coalizione guidata da Ignazio Marino, che ha raccolto i voti di quella parte scontenta di Roma. Sel ottenne un ottimo risultato, soprattutto in alcuni quartieri dove siamo maggiormente rappresentativi. Ma oggi non ci spaventa andare da soli– ha aggiunto Peciola- anzi abbiamo maggiore forza ed orgoglio perché la nostra è anche la scommessa di una forza politica nuova. In passato abbiamo anche commesso degli errori, ma siamo stati fedeli al programma fino alla fine. Anche quando il Pd ha deciso, con una scelta vergognosa su decisione di Renzi, di mandare a casa Marino. Non si tradisce il voto del popolo, se i cittadini ti danno un mandato lo devi portare a termine. Noi abbiamo sostenuto Marino fino a che è rimasto fedele al programma. Quando ad esempio ha voluto aprire alla privatizzazione di Ama dopo un confronto franco non abbiamo votato la delibera. In quella votazione, che fu anche drammatica per la preoccupazione dei lavoratori di Ama, in cui si decidevano le sorti dell’azienda, metà dei consiglieri Cinque stelle non c’era, metà dell’opposizione di destra era assente. C’eravamo noi a difendere la sfera pubblica”.


“FASSINA ‘TIGNOSO’ SAREBBE OTTIMO SINDACO” – “Stefano Fassina ha avuto il coraggio di presentarsi subito come candidato sindaco, e in questo modo ha occupato uno spazio politico. L’ho conosciuto in questi mesi, mi piace la sua determinazione, è una persona tignosa, ma non in termini negativi. Sarebbe un ottimo sindaco perché è una persona che non molla, determinata, che resiste ai colpi“, dice il candidato di Sinistra per Roma. Quindi Peciola aggiunge: “Questi sono requisiti fondamentali per fare il sindaco di Roma, perché la Capitale è complicata, ha pochi poteri e tanti problemi sociali, è maltrattata da governo. Fassina è una persona che studia, preparata. Si è dimostrata tenace e può rappresentare un’alternativa importante alla luce di quello che abbiamo conosciuto fino adesso. A Roma faremo un buon risultato, la nostra presenza politica in città va oltre il nostro insediamento storico”, ha aggiunto Peciola.

“M5s? DOVE GOVERNANO NON CI SONO RISULTATI” – “Dove governano i Cinque stelle non si hanno notizie di risultati eccezionali o discreti, né mi ricordo risultati che i cittadini romani possano vedere. Noi siamo per la buona politica e rifiutiamo la tecnica contabile. Il M5S si lega all’esposto, alla verifica tecnica, al tema della legalità che per noi non è una cosa fredda, ma si lega alla tutela dei più deboli, come i senza casa che occupano”, dice Peciola. E prosegue: “Il tema della legalità per i Cinque Stelle mette sullo stesso livello occupare una casa o fare una rapina. Nella storia del nostro Paese i lavoratori hanno infranto decine di leggi per conquistare i diritti. I conflitti servono per alzare l’asticella dei diritti. Ci sono le regole del buon vivere che vanno rispettate, ma è giusto che ci siano le mobilitazioni”, aggiunge.

“IO MILITANTE A SERVIZIO COMUNITA'” – “Il mio obiettivo è arrivare in Consiglio, è un impegno che ho preso con la mia comunità. Chi mi conosce lo sa, sono un militante tradizionale. La mia rappresentanza istituzionale è al servizio della mia comunità, da solo non valgo nulla. Il lavoro dentro le istituzioni permette di arrivare a risultati utili alla mia comunità, sento il vincolo di mandato di chi mi sostiene. Il mio destino non è legato alla mia presenza in aula”, dice Peciola, intervistato dall’agenzia Dire.

di Emanuele Nuccitelli, giornalista professionista

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