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Clima, l’appello delle major del petrolio: “Quadro regolatorio delle tariffe CO2 con ruolo del gas”

ROMA -  Le principali società dell’oil & gas Bg Group plc, Bp plc, Eni SpA, Royal Dutch Shell

Pubblicato:01-06-2015 04:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:21

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ROMA –  Le principali società dell’oil & gas Bg Group plc, Bp plc, Eni SpA, Royal Dutch Shell plc, Statoil Asa e Total Sa, hanno annunciato oggi il loro appello ai governi di tutto il mondo e alla United Nations Framework convention on climate change (Unfccc) per chiedere “l’introduzione di sistemi di tariffazione delle emissioni di anidride carbonica creando quadri normativi chiari, stabili e più ambiziosi che possano, alla fine, armonizzare i diversi sistemi nazionali”. Ciò, dicono, “ridurrebbe l’incertezza e incoraggerebbe modalità più vantaggiose per ridurre ampiamente le emissioni di anidride carbonica”. Una tariffazione “fondamentale per comprendere i vari aspetti positivi dell’uso del gas naturale”, precisano in una missiva alla stampa dedicata al metano. Le società però chiedono “presenza al tavolo di discussione” perché “sarà utile per delineare un approccio” che possa essere “pratico e fattibile”. Seve quindi un’azione che “dovrebbe riconoscere al gas naturale e alla tariffazione sul carbonio un ruolo vitale al fine di soddisfare la domanda mondiale di energia in modo più sostenibile”. Le sei società firmatarie hanno esposto la propria posizione in una lettera congiunta, sottoscritta dai rispettivi amministratori delegati (Helge Lund, Bg; Bob Dudley, Bp; Claudio Descalzi, Eni; Ben van Beurden, Royal Dutch Shell; Eldar Sætre, Statoil; Patrick Pouyanne, Total), indirizzata al segretario esecutivo dell’Unfccc e al presidente della XXI Conferenza delle Parti (Cop21) dell’Unfccc. La lettera precede gli incontri che si svolgeranno nell’ambito della Cop21 dell’Unfccc il prossimo dicembre a Parigi.

Con questa “iniziativa congiunta senza precedenti”, le società riconoscono sia “l’importanza della sfida che pone il cambiamento climatico” sia “l’importanza dell’energia per la vita umana e per il benessere generale”. Riconoscono che l’attuale tendenza delle emissioni di gas serra sia “superiore rispetto a quello che l’Intergovernmental panel on climate change afferma essere necessario per contenere l’aumento della temperatura globale a non più di 2 gradi” e si dicono “pronte a contribuire con delle soluzioni”. “La nostra industria sta affrontando una sfida: occorre soddisfare una maggiore domanda di energia emettendo meno CO2- scrivono gli amministratori delegati nella lettera- siamo pronti a rispondere a tale sfida e a fare la nostra parte. Crediamo fermamente che la tariffazione del carbonio scoraggerà le opzioni ad alto tasso di emissioni e ridurrà l’incertezza stimolando gli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni e l’uso delle risorse giuste nei tempi necessari. Ora abbiamo bisogno che i governi di tutto il mondo forniscano questo quadro regolatorio e crediamo che la nostra presenza al tavolo di discussione sarà utile per delineare un approccio che possa essere pratico e fattibile”. L’energia rinnovabile “ha un ruolo sempre più importante – e anche le nostre società hanno fatto notevoli investimenti in questo ambito”, scrivono gli ad petroliferi alla stampa, tuttavia “la necessità di ridurre le emissioni è così cruciale che dobbiamo perseguire tutte le opzioni in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica fornendo al contempo l’energia di cui il mondo intero ha bisogno per soddisfare la richiesta di una popolazione crescente e in cerca di migliori condizioni di vita”. Ciò detto, “il gas naturale può essere di aiuto nella realizzazione di questi propositi”. Però in occasione della Cop21 le società non chiedono “un trattamento di favore per tutte le risorse energetiche, incluso il gas naturale, o per qualsivoglia mezzo utile a traguardare un futuro con meno carbonio” ma “piuttosto di garantire che i risultati della Conferenza portino a una standardizzazione della tariffazione per le emissioni di anidride carbonica in tutti i paesi”.


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