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Priorità, nomine e alleanze: in Puglia nasce il governo Emiliano

BARI - Michele Emiliano ha già un programma di 40 pagine, un'agenda delle priorità, e persino i nomi

Pubblicato:01-06-2015 08:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:21

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BARI – Michele Emiliano ha già un programma di 40 pagine, un’agenda delle priorità, e persino i nomi di due assessori: Emiliano alla sanità, e Antonella Laricchia ai “rifiuti”.

Dopo settimane di Sagre di programma passate a raccogliere la volontà popolare in giro per la Regione, e a dribblare a colpi di scaramanzia i sondaggi che lo davano vincitore in partenza su un centrodestra in rotta totale (“ma lo sapevamo da dicembre che avremmo stravinto, i miei elettori sono venuti a votare per affetto”) il nuovo governatore della Puglia è già fisiologicamente tre passi avanti, ampiamente annunciati nel lungo cammino elettorale che lo ha portato alla poltrona di Nichi Vendola. Proprio con il Presidente uscente Emiliano aveva già chiuso in pubblica commozione il rapporto di amore-odio, nel nome dell’ammirazione per il lavoro svolto e basta così: d’ora in poi discontinuità. A parte la questione che più di ogni altra ha portato Emiliano allo scontro con il governo Renzi: l’approdo a San Foca del gasdotto Tap. “La posizione del centrosinistra pugliese – ha detto più volte l’ex sindaco di Bari- è la stessa espressa dal presidente Vendola. Aggiungo che anche dalla Sagra del Programma che si è svolta a Lecce è emerso chiaro l’indirizzo di contrarietà all’approdo del Tap a San Foca: in sintesi, se proprio si deve far passare il gasdotto dalla nostra costa, non si comprende perchè l’approdo debba essere una delle nostre spiagge più belle e non, piuttosto, un tratto meno pregiato e magari da riqualificare. Spero esistano ancora i margini istituzionali per trovare la soluzione più equa e di buon senso”.

Anche perché, proprio all’ultima Sagra, a Barletta, Emiliano aveva annunciato il ricorso a “tutti gli strumenti giudiziari possibili” per ostacolare la decisione del governo.


Dichiarazioni che di fatto hanno indotto il premier ad escludere la tappa pugliese dal tour di appoggio ai suoi candidati. L’effetto ottenuto, nell’immediato, è stato il rafforzamento dell’Emiliano solitario, che vince nonostante tutto. E che si prende sulle spalle il “peso” del governo regionale come governatore di un centrosinistra “che va dall’Udc a Sel”, ma indipendente. Immagine che trova ulteriore conferma dalla prima “nomina” di giunta: “Sulla sanità intendo metterci la faccia, ed è per questo che terrò per me la delega – annuncia Emiliano – non certo per accentrare i poteri, bensì come segno di assunzione di responsabilità nei confronti di tutti i pugliesi che si aspettano un miglioramento concreto”.

Proprio l’istituzione del consiglio superiore della sanità (che avrà il compito di valutare le performance delle strutture pubbliche e private accreditate) è una delle prime leggi che, nelle intenzioni di Emiliano, saranno approvate dal suo nuovo governo: “Voglio liberare la sanità dalla cattiva politica e i bravi medici dai politici mediocri”. Dalla “visione” complessiva della sua Puglia espressa dalle “sagre” Emiliano ha tirato fuori altre quattro proposte di legge da approvare subito: una legge sulla partecipazione attiva (per promuovere e assicurare concretamente la partecipazione alla programmazione regionale), una legge sulla lobby (affinché le forme di rappresentanza di interessi presso le istituzioni siano trasparenti), un piano straordinario per attrarre i giovani e attrarre “cervelli” in Puglia (puntando sull’alta formazione per far arrivare investimenti economici, intelligenze e creatività da tutta Europa in Puglia) e il reddito di cittadinanza per l’inclusione attiva. […]

(Prosegue nel notiziario DIRE in abbonamento)

 

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