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Salvare le opere d’arte in Ucraina, Venezia si mobilita

Venezia invierà a Leopoli tutto il materiale necessario per imballare le opere d'arte in modo da salvaguardarle: a rischio c'è un patrimonio di 65.000 opere e 2.000 sculture

Pubblicato:01-04-2022 14:55
Ultimo aggiornamento:01-04-2022 14:55

museo modernismo leopoli
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VENEZIA – La città di Venezia risponde all’appello dei musei di Leopoli, per mettere in salvo il patrimonio artistico della città ucraina. La Fondazione Musei Civici invierà infatti speciali materiali di imballaggio che saranno utilizzati per la messa in sicurezza delle opere e la loro protezione dalle azioni di guerra.

“SI TRATTA DI SALVAGUARDARE L’IDENTITÀ DI UN POPOLO”

“Venezia, città aperta al mondo e che ha sempre difeso il valore della libertà di chiunque venisse a viverla rispettandone le regole e le tradizioni, non poteva restare sorda alla richiesta d’aiuto che si sta levando da chi, in Ucraina, sta lottando per mettere al sicuro le opere d’arte”, commenta il sindaco Luigi Brugnaro. “Salvare quelle opere non è solamente mettere al sicuro il patrimonio storico e artistico di una città, ma è anche salvaguardare e assicurare alle future generazioni l’identità di un popolo, la memoria di una comunità e le tradizione di una nazione“, sottolinea.

ECCO TUTTO CIÒ CHE SERVE PER COPRIRE E PROTEGGERE LE OPERE D’ARTE

Dal punto di vista operativo, la Fondazione Musei Civici provvederà con il coordinamento del Comune di Venezia all’acquisto e al trasporto di speciali materiali di imballaggio, in grado di proteggere le opere d’arte da eccessive vibrazioni o urti accidentali, condividendo le procedure con gli omologhi conservatori di Leopoli. In particolare saranno inviati tessuti speciali in polietilene con cui coprire le opere di materiali diversi come mobili, costumi, vetri, marmi, dipinti e grafiche, che non permettono alla polvere di depositarsi, sono inattaccabili dalla maggior parte dei solventi e dei gas e impediscono la crescita di funghi e muffe; misuratori temperatura e umidità tipo Datalogger impermeabili e antipolvere, per archiviare i dati e permettere poi lo scaricamento, l’analisi e la successiva visualizzazione grafica dei valori; pannelli in schiuma in polietilene espanso con elevata resistenza agli urti, adatto agli imballi protettivi e duraturi.


DA SALVARE CI SONO 65.000 OPERE E 2.000 SCULTURE

“Si tratta di un enorme patrimonio di circa 65.000 opere e 2.000 sculture che ora sono state ricoverate nei depositi, ma non sono protette adeguatamente”, afferma Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici Veneziani.
“Non potevamo restare indifferenti all’appello che giunge dalla direzione della Galleria nazionale a Leopoli e dal suo direttore Taras Wozniack, con il fotografo Marco Gallipoli che lì vive e il tramite di Lucio Gomiero. Come ha ricordato recentemente il sindaco, quella dei musei e dell’arte è una rete internazionale, che compone una comunità consapevole del valore della conservazione della cultura e sa mobilitarsi quando il patrimonio dell’umanità viene minacciato”, conclude Gabriella Belli, direttrice della Fondazione.

(L’immagine di copertina è l’interno del Museo del modernismo di Lepoli ed è tratta dal sito della Galleria nazionale d’arte di Leopoli)

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