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Raccogliere rifiuti correndo: cos’è il plogging e perché sta spopolando in Europa

L'idea, partorita dallo scandinavo Erik Ahlström, è semplice quanto geniale: fare sport all'aria aperta e allo stesso tempo ripulire strade e sentieri da rifiuti abbandonati

Pubblicato:01-04-2021 18:38
Ultimo aggiornamento:01-04-2021 18:38
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NAPOLI – Si scrive “plogging” si legge originale attività fisica, che promuove amore ed attenzione verso se stessi e l’ambiente. Una disciplina che conta sempre più follower in tutto il mondo, il cui nome deriva dall’unione tra il termine inglese “jogging” ovvero corsa a passo lento e il verbo svedese “plocka upp”: raccogliere.
L’idea, partorita dallo scandinavo Erik Ahlström, è semplice quanto geniale: fare sport all’aria aperta e allo stesso tempo ripulire strade e sentieri da rifiuti abbandonati da persone poco sensibili nei confronti dell’ecologia. Un’attività, che unisce l’utile al dilettevole, consentendo di tenersi in forma aiutando l’ambiente.

Per cominciare basta “armarsi” di indumenti e scarpette confortevoli, guanti protettivi, sacchetti in cui riporre la spazzatura e tanta grinta. Stando a chi ha già provato, pare che questa pratica crei anche tanto divertimento oltre che “dipendenza”: consente di ammirare le bellezze locali, favorisce la nascita di nuove amicizie, permette di scolpire il fisico e di bruciare non poche calorie, raccogliendo di tutto. Dalle bottiglie sia in plastica che vetro, alle cartacce, passando per lattine e maschere monouso per il viso. L’iniziativa sta contagiando tutta l’Europa e proprio Bruxelles sta supportando attraverso una serie di progetti concreti e finanziamenti ad hoc. Come il progetto Eu Eco-Tandem, promosso dall’Enit, l’agenzia nazionale italiana del turismo, e cofinanziato dall’Unione europea, che punta a favorire, soprattutto in questo periodo così particolare e difficile per tutti dovuto al Covid 19, un turismo sostenibile. Un progetto articolato, che prevede una serie di attività in grado di incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate ad un turismo di tipo tradizionale, facilitando la nascita di nuove sinergie.

L’incontro con startup ed innovatori del settore (da qui il nome Tandem), tende a trovare soluzioni utili e vantaggiose per consentire un approccio più ecosostenibile possibile in campo turistico. Partecipano al progetto: X23 srl, SocialFare, Enit,Itkam, Leipzig Graduated School of Management, The University of Graz – RCE, The Slovak Business Agency (SBA), The Association for Waste Prevention – Austria (ARGE), Green Evolution SA (GE).

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