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Coronavirus, Confindustria Lombardia: “Iss posticipi test su mascherine e le renda disponibili”

Silvia Pagani, segretario generale di Confindustria Lombardia, intervistata dall'Agenzia Dire

Pubblicato:01-04-2020 14:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04

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MILANO – Posticipare gli ultimi due test su sette chiesti dall’Istituto Superiore della Sanita’ (ISS) per la completa idoneita’ del prodotto, e consegnare subito le mascherine protettive al personale sanitario della Lombardia per fronteggiare il coronavirus. E’ questa la posizione di Confindustria Lombardia, per voce del suo segretario generale Silvia Pagani, che, parlando con la ‘Dire’, si allinea alla Regione Lombardia nel sollecitare l’Iss ad accelerare le procedure e rendere immediatamente disponibili in commercio le 900.000 mascherine gia’ realizzate dall’azienda lombarda Fippi che ha riconvertito la propria produzione- senza incentivi pubblici- adeguandosi all’emergenza.

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Sono di ieri pomeriggio i toni duri usati dal presidente della Lombardia Fontana e dall’assessore regionale all’Ambiente Cattaneo che hanno parlato di lungaggini burocratiche non accettabili in tempi di pandemia.

“Quello che ha chiesto l’assessore Cattaneo, e che noi condividiamo- dice Pagani- e’ di rimandare due prove che non sono cosi’ rilevanti che sono il test sul bioburden (che determina la carica microbica) e la biocompatibilita’, che certamente dovranno essere fatti, ma si possono differire nel tempo, cosi’ che l’azienda che noi abbiamo individuato (Fippi, ndr) e che puo’ produrre 900.000 mascherine possa fornirle al personale ospedaliero”.

Per ConfindustriaLombardia “vanno bene tutte le prove, perche’ noi vogliamo che tutelino il personale sanitario e vogliamo che, se arriveranno alla popolazione, siano le migliori mascherine possibili, pero’ si puo’ differire la prova di questi due test piu’ lunghi, e consentirci di distribuire le mascherine“.

“L’interlocuzione con l’Istituto Superiore della Sanita’ sapevamo che sarebbe stata seria e rigorosa- continua il segretario generale di Confindustria Lombardia-, so che hanno anche apprezzato il progetto lombardo, con cui abbiamo cercato di selezionare le aziende piu’ promettenti, con il prodotto piu’ pronto. Le prove che fa il Politecnico di Milano sono cinque e sono le piu’ importanti che danno evidenza del fatto che il prodotto puo’ andare bene anche per il personale ospedaliero”.

Confindustria Lombardia chiede, fra l’altro, da parte delle istituzioni “la massima tutela delle imprese”, perche’, sottolinea Pagani, “seguire la procedura in deroga non deve un domani esporre a denunce le nostre aziende che con grande spirito di solidarieta’, di servizio e di sacrificio, vogliono essere utili al Paese”. 

Pagani ricorda che l’associazione confindustriale della Lombardia fin dall’inizio e’ stata coinvolta “nel progetto di Regione Lombardia, che ha coinvolto anche il Politecnico di Milano come partner tecnico, che ha curato test, che sono appunto ‘compliant’ (ovvero che adempiono) a una normale certificazione”. ”

Una grande capacita’ imprenditoriale”, che non puo’ essere quindi frustrata, soprattutto in questa fase, dalla “burocrazia”.

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