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Coronavirus, Von der Leyen e la svolta dell’Ue: “Cassa integrazione europea, nessuno perderà il lavoro”

La presidente della commissione Ursula Von der Leyen: "Abbiamo imparato la lezione del 2008, soldi alle persone per pagare l'affitto e fare la spesa"

Pubblicato:01-04-2020 11:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04

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This is European solidarity in action! @EU_Commission proposes the new short-time work scheme SURE to help the most affected EU countries, including IT & ES. This will save millions of jobs during the crisis & allow us to quickly restart Europe’s economic engine afterwards. pic.twitter.com/wtchbhh0R8

— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 1, 2020

ROMA – “Abbiamo sviluppato l’idea di una cassa integrazione europea. Vogliamo aiutare l’Italia, la Spagna e tutti gli altri Paesi colpiti duramente. E lo faremo grazie alla solidarieta’ degli altri Stati dell’Unione”. Cosi’ Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, in un video pubblicato su twitter presenta ‘SURE’, la proposta che l’Ue vorrebbe mettere in campo per contrastare gli effetti economici del coronavirus, garantendo attraverso fondi comunitari il posto di lavoro a tutti i cittadini dell’Unione Europea.


“Noi europei- aggiunge Von der Leyen- stiamo vivendo la piu’ grande tragedia dai tempi delle guerre mondiali. Ci piange il cuore per la morte di migliaia di persone uccise dal Coronavirus. I paesi piu’ colpiti sono Italia e Spagna e l’Europa piange con loro. La nostra vita e’ cambiata drasticamente. Milioni di persone non possono andare al lavoro, ma devono comunque fare la spesa e pagare le bollette”.

“Le aziende continuano a pagare gli stipendi ai dipendenti- aggiunge-, anche se al momento non stanno guadagnando. Ora l’Europa interviene in loro aiuto, con una nuova iniziativa. Si chiama ‘Sure'”.

Come funziona ‘Sure’? Abbiamo imparato la lezione della crisi finanziaria del 2008. Nei Paesi con sistemi di supporto all’impiego, milioni di persone hanno conservato il lavoro e le aziende sono sopravvissute alla crisi preservando i loro dipendenti”.

“E’ questa- spiega- la logica di ‘Sure’: un sussidio pubblico per ridurre gli orari di lavoro. E’ un sistema che ha smorzato gli effetti della recessione, salvato posti di lavoro e consentito alle aziende di tornare sul mercato con nuova forza. L’idea e’ semplice. Se non ci sono ordinativi e le aziende non hanno lavoro per colpa di uno shock esterno come il coronavirus, possono evitare di licenziare i loro dipendenti. Nessuno perde il posto anche se c’e’ meno lavoro. Nel tempo libero i dipendenti possono seguire corsi di formazione che beneficiano sia l’azienda sia i lavoratori stessi. In questo modo, si riducono gli effetti della crisi sulle tasche dei lavoratori. Possono continuare a pagare l’affitto e a comprare cio’ di cui hanno bisogno con un impatto positivo per tutta l’economia”.

“Grazie a ‘Sure’- dice ancora-, piu’ persone manterranno il loro posto di lavoro durante la crisi del coronavirus. E potranno tornare a lavorare a pieno ritmo non appena la quarantena sara’ finita, quando la domanda tornera’ a crescere e gli ordinativi ripartiranno. Questo e’ fondamentale per riavviare il motore economico europeo senza perdere tempo. La commissione europea propone un nuovo strumento di supporto all’impiego che aiutera’ i paesi colpiti piu’ duramente, e sara’ garantito da tutti i Paesi dell’Unione. Questa e’ la solidarieta’ europea in azione“.

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