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VIDEO | Coronavirus, l’avvocata: “Ho sospeso il diritto di visita del padre ai figli, ho evitato contagio”

"Le modalita' di diffusione del virus sono talmente veloci e innumerevoli che i bambini come principali veicoli di trasmissione dovrebbero rimanere a casa con il genitore collocatario"

Pubblicato:01-04-2020 09:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04
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ROMA – “Ho seguito il caso di una mamma, mia cliente di Milano, che ha avuto tosse e un po’ di alterazione e tutto sommato stava bene. La signora aveva un piano di frequentazione per i bambini con il suo ex. Le ho sospeso i diritti di visita, stabilendo che i bambini dovessero rimanere in isolamento con lei e assumendomi una responsabilita’ che la magistratura non si e’ assunta. Questa signora e’ risultata positiva al Covid19 e in questo modo ho evitato il contagio del padre e di altre persone e un danno per la comunita’”. A raccontare questo caso emblematico e’ l’avvocata Maria Luisa Missiaggia, esperta di diritto di famiglia che, intervistata dall’agenzia Dire, ha raccontato di innumerevoli richieste di chiarimento che le sono arrivate, da clienti e non, e ha ribadito che nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo “i diritti di visita dei bambini tra separati e divorziati vanno sospesi e poi recuperati dopo. Mi sono assunta una responsabilita’- ha detto- ma soprattutto in casi di conflitti i genitori possono adire il tribunale che puo’ intervenire e si deve far carico di queste situazioni attraverso il 709 ter strumento giuridico usato in via d’urgenza”. 

Eppure le cose non stanno andando in questa direzione. E’ proprio l’avvocata a ricordare che “il tribunale di Milano, l’11 marzo, ha emesso un decreto chiarificatore per un caso specifico in cui si diceva che il piano di frequentazione dovesse rimanere lo stesso”. Ma se questo poteva valere all’inizio di questo problema sanitario, ora, con la pandemia conclamata, secondo Missiaggia e’ chiaro che “le modalita’ di diffusione del virus sono talmente veloci e innumerevoli che i bambini come principali veicoli di trasmissione dovrebbero rimanere a casa con il genitore collocatario e recuperare in un secondo momento, con buon senso tra genitori, i giorni persi”. Bisogna considerare che “ogni situazione e’ diversa– ha ricordato l’avvocata- e se si rispettano le modalita’ previste negli accordi o stabilite dai tribunali il diritto puo’ proseguire” ad esempio nel caso di quei genitori che non abbiano conflittualita’ e debbano lavorare e aiutarsi a vicenda, ma “se sono state rispettate le tutele e la prevenzione da parte degli stessi, se sono a casa da 20 giorni e possono aiutarsi reciprocamente questo e’ possibile”. E’ senz’altro vero che “ci sono genitori conflittuali che strumentalizzano la pandemia, in altri casi purtroppo invece non sono tutelati dalla mancanza di regolamentazione e di buon senso. Lo Stato- ha ricordato l’avvocata- ha l’obbligo” soprattutto in queste situazioni di crisi “di intervenire a favore dei cittadini”. 


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