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L’Italia nello Spazio tra Europa e Cina: ecco il futuro

Programmare è fondamentale, così come avere idee smart sia negli aspetti scientifici che in quelli più pop. L’Italia a che punto è?

Pubblicato:01-04-2019 10:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:18

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https://youtu.be/H4CfxgnEmzc

Nello Spazio il tempo ‘corre veloce’: bisogna muoversi in anticipo per raggiungere traguardi importanti. Programmare è fondamentale, così come avere idee smart sia negli aspetti scientifici che in quelli più pop. L’Italia a che punto è? Un incontro organizzato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) nella sua sede ha chiarito molti aspetti.

Un appuntamento importante è previsto per novembre, quando si terrà l’attesa Ministeriale Esa: un incontro tra tutti i rappresentanti politici dei 22 Paesi membri della famiglia Esa che traccerà la rotta dell’impegno di ciascuno, sia a livello economico che scientifico-tecnologico.


Per l’Italia sul tavolo della Ministeriale ci sono innanzitutto due grandi temi: i lanciatori e i programmi di osservazione della Terra.

Uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy è infatti il lanciatore Vega, nato nella sede di Colleferro di Avio. Ha raggiunto il successo ben 14 volte, con lanci perfetti. L’ultimo, quello del satellite italiano Prisma. E per l’autunno è previsto il debutto di Vega C, una evoluzione del piccolo lanciatore che avrà migliori prestazioni a un costo inferiore, dicono in casa Avio. La partita europea si gioca con i cugini francesi di Arianespace, che vantano il lanciatore Ariane 6 dedicato a payload molto pesanti e che sarà operativo il prossimo anno. Vega, invece, vorrebbe occupare permanentemente la casella dedicata al lancio di satelliti e carichi più leggeri. Per questo l’Italia sta lavorando a un accordo. Le trattative sono state portate avanti finora dal Commissario straordinario dell’Asi, Piero Benvenuti. La palla passerà poi al nuovo presidente.

“I nostri successi ci mettono in condizione privilegiata– rivendica Benvenuti-. Ariane si rivolge ai payload piu’ pesanti, mentre Vega ai satelliti piu’ leggeri. L’obiettivo e’ un accordo che indichi complementarieta’ chiara tra i lanciatori. Non sara’ facile, ma stiamo combattendo”.

Sul fronte dell’osservazione della Terra, l’Italia guarda invece alla costruzione delle prossime sentinelle della Terra del programma Copernicus. “Siamo in posizione favorevole per le gare delle future sentinelle”, ha commentato Benvenuti, anche “grazie al successo di Prisma”, il satellite iperspettrale italiano lanciato il 22 marzo. “Un successo che gli altri Paesi ci invidiano- ha sottolineato il commissario straordinario- allo scorso Council dell’Esa, a Marsiglia, tutti erano ammirati”.

Non solo Europa. Il futuro dello Spazio passa sempre attraverso solide collaborazioni internazionali. Una delle più ambite è quella con la Cina, gigante emergente della futura era spaziale.

Tra i 29 accordi siglati dal presidente cinese Xi Jinping e dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ce ne e’ uno, importante, tra le agenzie spaziali italiana e cinese . È un tassello della collaborazione che sta nascendo in questi anni tra i due Paesi, tra molte difficoltà culturali. Nello specifico, l’accordo riguarda il satellite Cses 02, che monitorera’ la magnetosfera in corrispondenza di rilevanti eventi sismici e di cui vi parleremo in una delle prossime edizioni di Scientificamente. Ma non c’e’ solo questo. L’obiettivo e’ vedere un astronauta italiano volare su una stazione orbitante cinese. Attualmente l’Italia ha un accordo con l’Esa che le vieta di addestrare astronauti per conto proprio, ma Benvenuti e’ possibilista e non esclude una ri-discussione dei termini per formare, in futuro, “un corpo nazionale di astronauti”. “Stiamo negoziando attivita’ con la Cina- continua Benvenuti- mi auguro di vedere in futuro i nostri astronauti volare sulla Stazione cinese”, puntualizza, “senza pero’ ledere gli accordi in essere con la Nasa”, conclude.

nuovo logo asi

Il direttore generale Anna Sirica e il commissario straordinario Piero Benvenuti presentano il nuovo logo dell’Asi

Questi, dunque, sono i principali obiettivi per il prossimo futuro. Intanto, l’Italia dello Spazio si rifà il look. Cambia infatti il logo dell’Asi e anche il suo sito. Per l’occasione è stato creato un font apposito, che si chiama Galileo Asi, in onore del grande astronomo. L’asta della A richiama l’idea del lancio e dell’accesso allo Spazio, e si incrocia con la linea ellittica che abbraccia le tre lettere della sigla Asi, mentre la linea circolare richiama la forma dei pianeti. Il tutto nei toni del blu. Tra un mese sarà online il nuovo sito, istituzionale sì, ma molto accattivante grazie a splendide immagini e e a una fruizione più agevole da mobile. Non è la sola novità. L’agenzia spaziale debutta pure nel merchandising: a breve saranno disponibili magliette, spille, gadget, anche di valore, a marchio Asi.

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