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Aifi, appello ai ministeri di Salute e Istruzione: serve nota di indirizzo per gli atenei

"A rischio il futuro di tanti giovani studenti che hanno seguito le regole, la qualità della fisioterapia futura e, soprattutto, la salute dei cittadini"

Pubblicato:01-04-2017 09:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:04

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ROMA – “Un risultato importante che rende giustizia” all’azione intrapresa per “ristabilire regole certe”. Questo il commento di AIFI, l’Associazione italiana fisioterapisti, alla lettera con cui il ministero dell’Università di concerto col ministero della Salute ha intimato all’università di Foggia “di provvedere al più presto al ritiro del provvedimento” che ha consentito l’accesso al terzo anno del corso di laurea in Fisioterapia a circa 200 studenti senza il bisogno di superare il test di ammissione e senza rispettare il numero programmato di iscrizioni definito per l’ateneo e a livello nazionale.

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Nel ringraziare i ministeri, l’AIFI segnala però le “numerose criticità” che comunque riguardano le richieste di iscrizione al terzo anno da parte di massofisioterapisti, accolte dall’università di Catanzaro, oppure le richieste di trasferimento da studenti del corso di Biologia a quello di Fisioterapia, accolte dall’università di Palermo.

La situazione, infatti, “sta diventano insostenibile” e ne è dimostrazione “il fatto che anche gli studenti e le loro rappresentanze stanno chiedendo con forza di prendere posizione per dare certezze al proprio futuro“, manifestando con una lettera le proprie preoccupazioni al ministero della Salute e a quello dell’Istruzione.


La richiesta di AIFI ai due dicasteri, dunque, è quella di inviare “quanto prima una nota di indirizzo a tutti gli atenei circa le reali possibilità di accettazione di domande di iscrizione e/o trasferimento verso i corsi di laurea in Fisioterapia, secondo quanto previsto dalle normative vigenti, al fine di porre rimedio a questioni che mettono a rischio il futuro di tanti giovani studenti che hanno seguito le regole, la qualità della fisioterapia futura e, soprattutto, la salute dei cittadini”.

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