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Autismo. Tecnologie, una risorsa per l’inclusione educativa

Lo spiega Maria Cinque, professore associato di Pedagogia dell'inclusione e Metodologia di animazione di gruppo e di comunita' dell'Universita' Lumsa di Roma

Pubblicato:01-04-2016 18:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:30

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ROMA  – Comunicazione, interazione sociale e un repertorio limitato di comportamenti. È “la triade dell’autismo, su cui si può lavorare dal punto di vista della comunicazione e dell’apprendimento sia attraverso un percorso riabilitativo e l’inclusione educativa in classe che con le nuove tecnologie”. Lo afferma Maria Cinque, professore associato di Pedagogia dell’inclusione e Metodologia di animazione di gruppo e di comunita’ dell’Universita’ Lumsa di Roma, che oggi ha moderato il seminario di presentazione del libro, a cura di paola Binetti, ‘Lo spettro autistico’. Se da un lato c’è “la preoccupazione che queste tecnologie possano rendere l’autismo ancora più acuto – cobtinua Cinque- instillando sempre piu comportamenti ripetitivi. Dall’altro lato sappiamo, invece, che l’utizzo delle tecnologie informatiche permette di usare un canale comunicativo prevalentemente visuo-spaziale, particolarmente adatto alle caratteristiche dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Inoltre- conclude- il linguaggio informatico, in quanto chiaro, strutturato e prevedibile, ha il grande pregio di non comportare inferenze emotive o sottintesi, incomprensibili per una persona con autismo”.

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