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Porto di Trieste, Serracchiani: “Nuovo prg proietta lo scalo nel futuro”

TRIESTE - "Con l'approvazione del Piano regolatore del Porto di Trieste si

Pubblicato:01-04-2016 14:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:29

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serracchianiTRIESTE – “Con l’approvazione del Piano regolatore del Porto di Trieste si chiude una lunga e complessa procedura necessaria ad aprire una prospettiva di respiro europeo per lo scalo triestino“. Così la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commenta l’approvazione da parte della Giunta regionale del Piano regolatore del Porto (PRP) di Trieste, ai sensi della legge 84/94, che prevede che l’approvazione di tale strumento avvenga da parte della Regione.
In questo modo si conclude il lungo e complesso iter di formazione del PRP di Trieste, avviato ufficialmente dall’Autorità portuale di Trieste nel 2009 e caratterizzato dalla procedura di valutazione dell’impatto ambientale integrata dalla valutazione ambientale strategica (VIA/VAS).
Dopo 30 anni abbiamo il Piano regolatore portuale“, aggiunge con soddisfazione Serracchiani. “Sicuramente è un momento storico per il porto di Trieste, per la città di Trieste, per la regione Friuli Venezia Giulia. Abbiamo messo il porto, la nostra regione nelle condizioni di diventare quella piattaforma logistica cui da tempo stiamo lavorando“.
Infatti, “il Piano individua un assetto di lungo periodo per l’intera area portuale, con uno scenario di sviluppo che abbraccia i prossimi 20 -25 anni” prosegue Serracchiani, che sottolinea anche come “il Piano valorizzi al massimo le potenzialità naturali e storiche dello scalo, sia per la sua posizione geografica strategica che per la disponibilità di aree adeguate per la movimentazione e lo stoccaggio delle merci”.
La documentazione di Piano ha ottenuto il parere positivo (con prescrizioni) del Consiglio superiore dei lavori pubblici, emanato il 21 maggio 2010, nonché il parere positivo (con prescrizioni) del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, emanato con decreto n. 173 del 7 agosto 2015, che dichiara la compatibilità ambientale delle opere previste dal Piano, concludendo positivamente il procedimento di VIA/VAS.
La documentazione presentata dall’Autorità portuale, caratterizzata da oltre 200 documenti e allegati, risponde ai contenuti previsti dalle “Linee guida per la elaborazione dei Piani regolatori portuali” ministeriali del 2004.
Il Piano è coerente con gli obiettivi e gli elementi strategici introdotti dal vigente Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità e della logistica“, spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro, aggiungendo che “le previsioni del PRP di Trieste non presentano aspetti sostanziali di contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici dei Comuni di Muggia e di Trieste”.
Il nuovo strumento pianificatorio assicura indicazioni precise sulle possibili localizzazioni delle vecchie e nuove attività e sulle aree verso le quali indirizzare i necessari investimenti per ammodernare e potenziare le infrastrutture. Inoltre una parte del Piano analizza specificamente l’integrazione del Porto con la città, sia nel senso delle opportunità di fruizione dell’ambito portuale offerte agli abitanti, sia nel senso dell’adattamento del fronte mare urbano alla presenza del porto.
Non solo. Il Piano regolatore portuale si accompagna alle novità introdotte dalla riforma nazionale dei porti. “Per cui – conclude la presidente Serracchiani – l’intento che ci eravamo prefissati fin dall’inizio del nostro mandato, ovvero di mettere in sinergia forte, stretta e coesa il porto di Trieste, quello di Monfalcone e Porto Nogaro, sta iniziando a concretizzarsi: stiamo procedendo nella giusta direzione, gli strumenti iniziano ad esserci, è forte la volontà di arrivare al raggiungimento dell’obiettivo.

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