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Il Veneto dichiara guerra alla nutrie. Con la “pillola”

VENEZIA - In Veneto è emergenza nutrie. "Proliferano senza

Pubblicato:01-04-2016 12:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:29

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VENEZIA – In Veneto è emergenza nutrie. “Proliferano senza controllo rappresentano una minaccia costante per gli argini, gli scoli, le colture e persino gli esseri umani”. E così la giunta di Tosi ha deciso di correre ai ripari. Come? Con cacciatori e trappole, ovviamente, ma anche con la “pillola”. Sì, avete capito bene, un anticoncezionale, dato in forma di mangime, per contenere il numero delle nascite di cuccioli di nutria. L’annuncio è arrivato ieri dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, dopo aver ricevuto numerose sollecitazioni sul tema da amministratori locali, associazioni di categoria, imprenditori e cittadini. “La Regione Veneto è al lavoro su più fronti per mettere a punto soluzioni integrate per il contenimento e l’eradicazione di una specie che costituisce ormai una emergenza ambientale e sanitaria”, ha fatto sapere Pan.

nutriaLa nutria, aggiunge, “non è una specie protetta, anzi è stata qualificata come specie nociva, sottoponibile quindi a piani di controllo a fini di eradicazione”. In queste settimane, dunque, i tecnici del dipartimento Agricoltura e caccia della Regione sono al lavoro- in sinergia con gli esperti dell’Ispra, i tecnici dei ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e quelli delle Province- per predisporre un piano regionale di controllo. L’idea è di utilizzare, come permesso dalla legge, “strumenti di controllo come trappole, sostanze chimiche, mangimi antifecondativi“, fino ad arrivare “all’abbattimento affidato a personale qualificato e selezionato, pubblico e privato”. E non è tutto. Perchè il Consiglio regionale sta esaminando una proposta di legge che pianifica un programma di contrasto a questi roditori.


Esulta Andrea Bassi, consigliere regionale della Lista Tosi, che proprio nei giorni scorsi aveva ‘suggerito’ alla Regione di fare ricorso agli antifecondativi. “Dove gabbie e fucili rischiano di fallire – aveva affermato Bassi – e dove l’abbattimento rischia di non essere attuabile a causa delle nuove norme di legge, la Regione consideri di rivolgersi ad enti di riferimento per la medicina veterinaria preventiva e prendere in considerazione l’applicazione di mangimi antifecondativi per limitare e contenere la proliferazione di questi roditori”. Il proliferare delle nutrie, sostiene Bassi, è “ormai fuori controllo”. E in Veneto si è creato un vero braccio di ferro su questo tema: da una parte “animalisti ed ambientalisti contro gran parte delle amministrazioni comunali, con quest’ultime che chiedono a gran voce l’abbattimento dei roditori”. Dall’altra, invece, “il potere esecutivo, ovvero la Giunta regionale, che ha avviato un percorso per l’adozione di una delibera che, venendo condivisa con il tavolo tecnico nazionale dedicato al problema nutrie, detti regole attuabili subito e volte all’eradicazione dei roditori”.

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