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“Il Po è devastato dai predoni”, due interrogazioni M5s a Bruxelles

ROMA - I 'predoni del

Pubblicato:01-04-2015 08:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:13

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fiume Po (700 x 467)ROMA – I ‘predoni del Po’ “pescano illegalmente ingenti quantità di pesce con lo scopo di esportarlo verso Ungheria e Romania”, impoverendo e devastando il fiume nel territorio di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Lo denuncia l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Affronte, che presenta a Bruxelles due interrogazioni sul tema.
“Vorremmo che la Ue si attivasse per aiutare il contrasto a questi predoni. Inoltre attiveremo i nostri contatti con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle alla Camera, al Senato e in Assemblea Regionale Emilia-Romagna per un’azione congiunta di contrasto e di revisione legislativa- spiega Affronte, che siede in Commissione Ambiente e in Commissione Pesca- . In un primo momento potrebbe servire anche un periodo di tre-quattro mesi di blocco della pesca, stando a quanto abbiamo verificato sul campo. Vedremo. Frattanto l’obiettivo è chiaro: preservare il nostro ricco ambiente, il turismo e la pesca ricreativa della zona.
I danni che provocano i ‘predoni del Po’ “sono enormi, sia dal punto di vista ambientale, per gli strumenti estremamente invasivi che adoperano, che economico. Danneggiano il turismo, evadono le tasse, e vendono prodotti ad alto rischio igienico ed alimentare sui mercati europei. Il Corpo Forestale dello Stato e le altre forze di polizia sono da anni impegnati in questa battaglia di legalità e tutela ambientale, ma hanno le armi sputate. Le sanzioni che possono applicare sono infatti molto blande, ed inesigibili per cittadini di altri Paesi. Le confische dei mezzi e degli strumenti, che sarebbero efficaci, riescono invece ad essere eluse facilmente. Negli Stati di origine di queste persone c’è lassismo, quando non connivenza e in pratica il nostro territorio viene predato e danneggiato. Gli stessi predoni infatti hanno già impoverito il Delta del Danubio con gli stessi mezzi. E dire che quasi tutto il corso del Po e un Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale”, conclude amaramente Affronte.

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