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Ecuador, Roma e Quito insieme nella lotta contro la malnutrizione

La lotta alla malnutrizione infantile è uno degli assi su cui si sviluppano i nuovi 16 progetti che accederanno al Fondo Italo-ecuadoriano per lo sviluppo sostenibile

Pubblicato:01-03-2023 20:17
Ultimo aggiornamento:01-03-2023 20:17
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ROMA – Ripresa economica sostenibile, lotta alla malnutrizione infantile, prevenzione e cura della violenza di genere: sono gli assi lungo cui si sviluppano i 16 progetti selezionati dal nuovo bando del Fondo Italo-ecuadoriano per lo sviluppo sostenibile (Fondo Italo Ecuadoriano para el desarrollo sostenible – Fieds), presentati nei giorni scorsi con una cerimonia nella Sala Procere del ministero degli Affari esteri e della mobilità umana dell’Ecuador, nella capitale Quito. Lo si apprende da una nota dell’organizzazione, istituita nell’ambito di un accordo bilaterale fra Roma e Quito per la riconversione del debito bilaterale e il cui comitato direttivo è composto dal dicastero degli Esteri ecuadoriano e dall’ambasciata d’Italia nel Paese sudamericano. La presentazione del terzo Bando Fieds 2022, informa il comunicato, ha visto la presenza “di rappresentanti dei ministeri dell’Ecuador, del sistema delle Nazioni Unite, di enti pubblici, enti territoriali, organizzazioni internazionali, ong e università.

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Per il nuovo bando il ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana, spiega la nota, “hanno approvato lo stanziamento di un importo complessivo di 11.531.704 dollari. Sono state selezionate – si legge ancora – 16 proposte di sviluppo che contribuiranno agli sforzi del Paese per migliorare le condizioni di vita della popolazione vulnerabile attraverso tre assi: riattivazione economica sostenibile con un importo di oltre 5,1 milioni di dollari per sette progetti; la lotta alla malnutrizione cronica infantile con un importo di più di 3.4 milioni di dollari per cinque progetti; la prevenzione e cura della violenza di genere con un importo di quasi tre milioni di dollari per quattro progetti”.


“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da Fieds, che ha svolto il processo di selezione delle migliori proposte presentate durante l’ultimo bando. Insieme al ministero degli Esteri ecuadoriano, sono state messe in evidenza delle questioni prioritarie questioni”, ha sottolineato Caterina Bertolini, ambasciatrice d’Italia in Ecuador.

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Silvia Espindola, viceministro degli Affari esteri e della mobilità umana, ha evidenziato “l’importanza del lavoro delle diverse istituzioni che hanno presentato le loro proposte progettuali e che hanno partecipato a un processo di selezione arduo ed esaustivo. Sono 16 i progetti che riceveranno i fondi per realizzare le azioni in quasi tutto il territorio nazionale”.

Pietro Graziani e Gabriela Munoz, co-direttori di Fieds, informa il comunicato, “hanno presentato i nomi dei 16 progetti, gli enti esecutivi, i loro obiettivi, capacità e alleati strategici. Si prevede che, nei prossimi mesi, verranno sottoscritti gli accordi con gli enti esecutori e si avvierà l’implementazione dei progetti“.

La conversione del debito fra Ecuador e Italia, spiega la nota, “è partita nel 2003 con la firma dell’Accordo di conversione del debito tra i governi dei due Paesi, con un importo iniziale di 28,4 milioni di dollari. In questo modo è stato ottenuto il finanziamento di 115 progetti a livello nazionale. Questo primo programma prese il nome di Fondo Italo Ecuatoriano (Fie). Questo ente – si legge ancora – è rimasto in vigore fino al 2016, quando entrambi gli esecutivi hanno concordato di firmare una seconda intesa per la conversione del debito, visti i risultati conseguiti con la prima ‘Debt Swap’. Il 29 aprile 2016 è stato firmato il nuovo Accordo per la conversione del debito in progetti di sviluppo, il cui programma è stato denominato appunto Fieds”.

“Questo strumento di scambio di debiti”, si legge nel comunicato, “celebra 20 anni di implementazione, evidenziando l’importante rapporto di fratellanza tra i governi dell’Ecuador e dell’Italia. Fieds continua con la missione di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone più vulnerabili del Paese”.

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