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Giubileo 2025, Roma cambia volto: al via iter per la tramvia Termini – Vaticano – Aurelio

A Roma si inizia a fare sul serio per la Tva, la tramvia Termini-Vaticano-Aurelio.

Pubblicato:01-03-2019 13:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10

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ROMA – A Roma si inizia a fare sul serio per la Tva, la tramvia Termini-Vaticano-Aurelio. Il progetto, concepito negli Anni 90 e poi bloccato per quasi due decadi, dopo essere stato tirato fuori dai cassetti circa un mese fa questa mattina è stato al centro di una partecipata riunione della commissione Mobilità del Comune. L’obiettivo dichiarato è aprire il cantiere entro due anni e mezzo e inaugurare l’opera a metà del 2024, in tempo per il Giubileo del 2025. Per riuscirci il progetto va presentato al ministero entro il prossimo settembre.

Oggi il progetto è stato sottoposto per la prima volta a una serie di tecnici in rappresentanza di Sovrintendenza comunale, Soprintendenza statale, Polizia locale, Avvocatura, Italgas, Areti, Simu, oltre, ovviamente, agli ingegneri del dipartimento Mobilità, dell’agenzia Roma servizi per la Mobilità e a diversi cittadini di varie associazioni.

“Crediamo in questo progetto e vogliamo andare a passo spedito verso lo studio di fattibilità da presentare al Mit entro settembre in modo da ottenere i finanziamenti per i circa 200 milioni che servono- ha spiegato il presidente della commissione, Enrico Stefano- è un obiettivo ambizioso ma tutti concordiamo nella sua efficacia ed importanza. In questi mesi lavoreremo per l’aggiornamento del progetto definitivo. Apriremo poi la conferenza dei servizi e quindi la gara. L’obiettivo è quello di iniziare i lavori entro due anni e mezzo, nel 2022, per inaugurare prima del Giubileo del 2025”.


Il progetto, non alternativo alla linea C della metro, che passerà sotto lo stesso corso Vittorio, prevede circa otto chilometri di binari da circonvallazione Cornelia, nel quartiere Aurelio, fino a Termini, passando su via Gregorio VII, davanti al Vaticano, su corso Vittorio, a piazza Venezia e in via Nazionale. Con una biforcazione da corso Vittorio a piazza Risorgimento passando per via Stefano Porcari. Nei tratti centrali l’ipotesi allo studio è quella di un tram senza linea aerea con uno scavo di al massimo 80 centimetri sotto il livello della strada.

Susanna Le Pera e Alessandro Mascherucci, in rappresentanza di Sovrintendenza comunale e Soprintendenza di Stato, hanno ricordato che le uniche perplessità potrebbero essere quelle dell’eventuale impatto estetico delle linee aeree in centro e la possibilità di trovare alcuni reperti, anche entro gli 80 centimetri necessari alla posa della soletta, ma in questo caso solo in alcuni punti specifici del percorso.

“Chiediamo- hanno detto entrambi- la possibilità di alimentazione senza fili. Per il resto non ci sono particolari problemi”.

“È una questione superabile- ha spiegato per l’agenzia Roma servizi per la Mobilità, Alessandro Fuschiotto- pensiamo ad un tram sullo stile di quello di Bordeaux con alimentazione sotterranea e nessun filo in centro. Dagli Anni 90 sono cambiate le norme e le tecnologie, ed oggi una simile opera è più facile, ma serve comunque una project review. Lo studio di fattibilità sarà pronto entro settembre” e poi seguiranno 13 mesi per il nuovo progetto definitivo.

La problematica più grave da risolvere sarà la questione dei sottoservizi in via Nazionale e in via IV Novembre, già interessata da alcuni lavori giubilari nelle prossime settimane per il riassestamento del selciato. Un intervento, ha ricordato la rappresentante del Simu, “delicato, ma eventualmente propedeutico a quello per la Tva, perchè le gallerie dei sottoservizi in quella zona sono difficilmente ispezionabili”.

L’Avvocatura capitolina, infine, ha ricordato che “dal punto di vista normativo il progetto va riattualizzato”. La Tva, ricorda l’agenzia, non è sostitutiva della linea C sia per capacità di portata che per destinazione finale. Il ramo tra Termini e Risorgimento collegherà la nuova linea anche con il tram 19 e con il futuro tram della musica, che si attesterà proprio a piazza Risorgimento. Il nodo di scambio a San Pietro permetterà di sostituire l’autobus 64.

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