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‘Dallo scontro all’incontro’, Albano (Garante): “Vogliamo insegnare ai ragazzi la mediazione”

Gestire la conflittualità, trasformare lo scontro in incontro, sono queste le tematiche al centro del primo incontro di mediazione scolastica

Pubblicato:01-03-2017 05:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:57

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ROMA – Gestire la conflittualità, trasformare lo scontro in incontro, sono queste le tematiche al centro del primo incontro di mediazione scolastica svoltosi a Roma presso il Cnel, il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro, e promosso dall’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in collaborazione con Gemme e l’istituto dell’Opera don Calabria.

I primi sono stati 20 ragazze e ragazzi dell’istituito comprensivo Maria Montessori di Roma, ma a seguire saranno coinvolti 14 istituti di tutta Italia, dal Nord al Centro fino al Sud, incluse le Isole.


“Partiamo dal presupposto che lo scontro è endemico, è normale nelle relazioni umane e quello che bisogna insegnare ai ragazzi è come gestire la conflittualità. Ecco perché abbiamo deciso di intitolare questo ciclo di incontri ‘Dallo scontro all’incontro’, perché vogliamo insegnare l’arte della mediazione ai ragazzi”. Queste le parole, all’agenzia DIRE, di Filomena Albano, Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (Agia) a margine appunto dell’appuntamento che ha dato il via al progetto ‘Dallo scontro all’incontro: mediando si impara!’.


Oggi appunto si è svolto il primo incontro presso il Cnel dove i 20 ragazzi e ragazze dell’istituito comprensivo Maria Montessori di Roma, accompagnati da due docenti referenti e dal dirigente scolastico, hanno lavorato insieme a due mediatori professionisti. L’incontro è stato aperto da Filomena Albano che ha ricordato ai ragazzi la ‘Convenzione sui diritti del fanciullo’ ratificata a New York il 20 novembre 1989. Il progetto è rivolto, come detto, a 14 scuole secondarie di primo grado di tutta Italia e coinvolgerà 280 ragazzi che saranno ospiti dell’Agia, a Roma, nella prima fase degli incontri di sensibilizzazione. Nella seconda fase del progetto, i mediatori si recheranno presso le sedi degli istituti scolastici coinvolti, dove incontreranno gli altri studenti.

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