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In Italia meno bimbi obesi, ma restano 1 su 10

"Dall’inizio della crisi si è ridotto del 5,2 % in

Pubblicato:01-03-2015 12:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:09

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bimbi obesi“Dall’inizio della crisi si è ridotto del 5,2 % in Italia il numero di bambini obesi o in sovrappeso anche se rimane ancora su livelli preoccupanti”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati nel periodo dal 2008 che segna l’inizio della crisi al 2014 dell’indagine OKkio alla salute promossa dal ministero della Salute.

Nello specifico: “I bambini in sovrappeso sono infatti il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base di un campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie. Le prevalenze più alte si registrano nelle regioni del Sud e del Centro ma in generale si tratta di livelli elevati che pongono l’Italia ai primi posti in Europa. Si tratta del risultato di cattive abitudini con l’8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura (erano il 23 per cento nel 2008)”.

Coldiretti, quindi, consiglia: “Fermare la vendita del cibo spazzatura nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico, può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. La Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla campagna amica che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo- conclude la Coldiretti- è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”.


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