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Resa dei conti nel M5s, Fraccaro: “Siamo diventati un partito di sinistra, transizione ecologica un fallimento”

"Avevamo coltivato l’idea di essere una forza post-ideologica e oggi ci presentiamo come progressisti perché dire di sinistra sa di vecchio e stantio"

Pubblicato:01-02-2022 15:05
Ultimo aggiornamento:01-02-2022 15:05

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ROMA – “La pandemia aveva imposto la prevalenza del senso di responsabilità rispetto ad ogni considerazione, ma ora agli occhi dei cittadini questa responsabilità appare sempre di più come una copertura alla paura di perdere la poltrona. Questa percezione è troppo radicale per non creare una crescente sfiducia sociale verso i partiti, che poi è la stessa sfiducia da cui è nato il M5S e che ora proprio su questo terreno rischia di scomparire”. Lo scrive su facebook Riccardo Fraccaro, deputato M5s.

Per evitarlo, aggiunge Fraccaro, “dobbiamo iniziare a dirci con crudezza cosa siamo diventati prima di decidere quali ulteriori passi fare per raggiungere le mete desiderate. In primo luogo dobbiamo dirci che siamo diventati una forza politica di sinistra. Avevamo coltivato l’idea di essere una forza post-ideologica e oggi ci presentiamo come progressisti perché dire di sinistra sa di vecchio e stantio. Parallelamente a questa auto definizione siamo entrati in una coalizione stabile con i partiti di centro-sinistra. In questa nuova area di appartenenza abbiamo deciso di condividere, anche a pena di rinunciarvi, le nostre proposte come è avvenuto per la scelta dei candidati alla Presidenza della Repubblica. Difficile immaginare in queste condizioni di avere la necessaria libertà di azione per indurre un reale cambiamento nel Paese. Non a caso il nome di Belloni è stato accantonato anche perché non più voluto dal Partito Democratico“.

“Indubbiamente- continua Fraccaro- la decisione recente più controversa è stata la nostra partecipazione nel governo Draghi, avvenuta a condizione di portare avanti la transizione ecologica con un ministro dedicato. Mi sembra evidente il fallimento su questo fronte a livello governativo. Non solo non sono state fatte nuove scelte coraggiose ma si è permesso nei fatti di boicottare misure come il Superbonus con decreti che hanno bloccato i cantieri e che oggi mettono a rischio la sopravvivenza delle stesse imprese che hanno creduto in questa misura”.


“La responsabilità tanto invocata in questi mesi di pandemia- aggiunge- più che ad un governo la dovevamo dimostrare nei confronti delle prossime generazioni occupandoci della più grande crisi che abbiamo di fronte ovvero quella climatica. Non facendolo abbiamo perso l’occasione, ma forse non ancora la possibilità, di presentarci come movimento ambientalista capace di un riformismo ecologista fattivo, l’unico oggi in grado di smuovere le migliori energie e coscienze dei giovani italiani”.

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