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Rinviata al 6 aprile l’udienza per Patrick Zaki

Il ricercatore egiziano dell'Università di Bologna è a processo nel suo Paese per diffusione di false notizie. Lo scorso dicembre, dopo 22 mesi di detenzione cautelare, è stato liberato

Pubblicato:01-02-2022 11:15
Ultimo aggiornamento:01-02-2022 17:22
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patrick zaki
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ROMA – Rinviata al 6 aprile l’udienza per Patrick Zaki, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna che stamani era atteso presso il Tribunale per la sicurezza dello Stato a Mansoura per rispondere dell’accusa di diffusione di false notizie in patria e all’estero. Lo si apprende dal profilo Twitter dell’attivista. Zaki ha già trascorso 22 mesi in detenzione cautelare, prima di essere liberato lo scorso dicembre.

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AMNESTY: “RINVIO SENZA MOTIVI, PATRICK RESTA NEL LIMBO”

“È il terzo rinvio che cade il 6 aprile nella vicenda giudiziaria di Patrick Zaki, che porterà la sua privazione completa della libertà a oltre 24 mesi“. Questo il commento per l’agenzia Dire del portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, dopo la notizia del rinvio al 6 aprile dell’udienza del processo al ricercatore del master ‘Gemma’ di Bologna per un articolo pubblicato nel 2018, di cui deve rispondere delle accuse di diffusione di false notizie in patria e all’estero.

“In tanti speravamo che oggi fosse l’ultima udienza – continua Noury – e non è chiaro il motivo di questo rinvio, ma possiamo immaginare l’intento di prolungare il limbo in cui Patrick è costretto a stare dal febbraio del 2020. Di certo, è un altro periodo di tempo che separa Patrick dal suo desiderio legittimo e sacrosanto di riprendere una vita normale. Continueremo a stargli vicino, a tenere alta l’attenzione. Speriamo che questo periodo – evidenzia il portavoce di Amnesty Italia – sia tranquillo e che possa continuare a studiare. Gli auguriamo di essere sereno, compatibilmente con la comprensibile amarezza che starà provando in questo momento, e continueremo a svolgere tutte le iniziative necessarie per assicurare la sua libertà definitiva e completa“.

RETTORE UNIVERSITÀ BOLOGNA: “SIAMO CON LUI, IMPEGNO PROSEGUE”

“Patrick sa che siamo con lui, che tutta l’Alma Mater lo sostiene e lo attende, con un affetto più forte che mai“. Così il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, commenta l’ennesimo rinvio deciso dal tribunale egiziano di Mansura per il processo a carico di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Ateneo felsineo rimasto in carcere quasi due anni e scarcerato lo scorso 8 dicembre. “In queste settimane non abbiamo mai smesso di monitorare la situazione giorno per giorno – afferma Molari – sapevamo che il rinvio era possibile, addirittura probabile. Ancora una volta non possiamo che attendere, vigilare, impegnarci attivamente, augurando a Patrick tutta la tenacia e la lucidità che gli serviranno per reggere a questo ennesimo rinvio. Patrick sa che siamo con lui, che tutta l’Alma Mater lo sostiene e lo attende, con un affetto più forte che mai”, conclude il rettore.

La prof. di Zaki: “Speriamo in un’assoluzione definitiva”

La vita di Zaki “è di nuovo sospesa, e la nostra con la sua – aggiunge il delegato per gli studenti, Federico Condello – ci tocca trattenere il fiato che oggi era pronto a esplodere in un grido di gioia. Almeno ci conforta pensare che la libertà per ora non gli è tolta, che i suoi cari sono intorno a lui e che l’attenzione internazionale resta altissima. E alta dovrà restare per questi mesi, durante i quali non smetteremo mai di far giungere a Patrick il sostegno di tutto l’Ateneo, dove lo attendono 90.000 compagni di studio che lo rivogliono fra loro”.

IL PD: “MANTENERE ALTA L’ATTENZIONE”

A rinnovare l’impegno a favore di Zaki è anche il deputato bolognese del Pd, Andrea De Maria. “Continua il calvario giudiziario di Patrick – commenta -, un’offesa ai diritti umani e ai principi democratici. Non si può che essere delusi per il nuovo rinvio di una udienza che sembrava potesse essere invece l’occasione per arrivare finalmente ad un esito positivo. A maggior ragione deve continuare con ancora maggiore determinazione l’impegno per chiedere che Zaki sia assolto e sia definitivamente libero”.

E anche l’eurodeputato Pierfrancesco Majorino osserva: “La notizia di un ulteriore rinvio riguardante il processo di Patrick Zaki non deve farci arretrare di un passo. Per questo resto al suo fianco e continuerò a battermi per la sua libertà. Sono profondamente vicino a lui e alla sua famiglia, come è stato in tutti questi mesi, nella lunga attesa del momento in cui Patrick – che lo ripeto: non ha commesso alcun reato – potrà tornare a vivere una vita piena, a viaggiare e a frequentare l’università come desidera. A Patrick dico, abbi ancora un po’ di pazienza, resta forte come sei, siamo con te“, conclude l’europarlamentare dem.

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