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Comunali Torino, Lo Russo-Salizzoni a confronto: “Uniti su Tav, diversi su M5s”

I candidati alle primarie del centrosinistra per il Comune di Torino mostrano sensibilità diverse

Pubblicato:01-02-2021 16:42
Ultimo aggiornamento:01-02-2021 16:42
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TORINO – Primo faccia a faccia tra i due principali candidati del centrosinistra a Torino, il capogruppo dei dem in Sala Rossa Stefano Lo Russo e il vicepresidente del consiglio regionale e chirurgo in pensione, Mauro Salizzoni. Distanti per età, storia e carriera i due mostrano sensibilità diverse su molti temi, tra cui il rapporto coi Cinque Stelle, coi quali comunque entrambi escludono alleanze.

Durante il dibattito organizzato oggi dai Moderati e Lista Civico Monviso, il capogruppo del Partito democratico non ha mancato di sottolineare la necessità di porsi in “discontinuità” rispetto al governo della sindaca Chiara Appendino. Più morbido Salizzoni: “Non sono uno che fa battaglia contro i Cinque Stelle, anche se non ne ho quasi mai condiviso le proposte”. E ancora: “I Cinque Stelle hanno avuto una funzione storica, ci hanno salvato dal movimento di rabbia dei Forconi. Distacco? Sembra che negli ultimi cinque anni sia venuta una disgrazia da cui dobbiamo liberarci. Sono semplicemente cambiati i tempi. La prossima giunta non deve essere continuazione di quella di cinque anni fa, ma deve proporre qualcosa di nuovo”.

In merito poi alla condanna della sindaca Appendino a un anno e sei mesi relativa al fatti di piazza San Carlo, Salizzoni ammette di esserne stato colpito. “Così fare il sindaco diventa uno dei mestieri più pericolosi. Ho avuto quasi paura dopo aver letto quella sentenza. Il grande entusiasmo è scemato per un momento, ma è tornato in fretta”. Lo Russo, dal canto suo, ha ricordato in prima battuta “le vittime che hanno perso la vita” in seguito a quella notte e ha ribadito solidarietà umana ad Appendino. “Nessun sindaco al mondo dovrebbe trovarsi a quel punto, ma ci sono tre piani da distinguere: umano, politico e penale”.


I due candidati appaiono poi divisi sulla questione di genere della futura giunta al governo della città. “Punterei ad avere una squadra di maggioranza di genere femminile– spiega Lo Russo-. Ma non si risolve la questione con quante donne ci sono in giunta. Deve esserci un’attenzione speciale, anche a livello di enti partecipati”. Salizzoni ha ricordato invece che “al centro trapianti di fegato ci sono ben 14 infermieri chirurghi e anestesisti donne”. Il mago dei trapianti ha poi commentato: “Mi chiedo ora, non mi ero mai posto prima il problema: perché deve esserci una vicesindaca? Potrebbe esserci anche una sindaca dal momento in cui ci sono candidate donne”. Unico punto monolitico di incontro tra i due la Tav: “Va realizzata”.

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