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Emiliano ‘difende’ il Partito Democratico: “No alla scissione, sembra concordata tra Renzi e D’Alema”

ROMA - “Sto cercando di evitare

Pubblicato:01-02-2017 12:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – “Sto cercando di evitare che il Partito Democratico esploda in una scissione che sembra quasi concordata tra Renzi e D’Alema. Noi vorremmo semplicemente fare un congresso”. E’ duro l’attacco che il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, lancia al suo partito dai microfoni di ‘Rai radio1, la radio ne parla’.

“I risultati sono disastrosi e sono sotto gli occhi di tutti, non è rimasto in piedi nulla di quello che il governo Renzi ha fatto in tre anni, se non cose molto negative, come ad esempio il Jobs Act, che non ha portato a nessun risultato”, continua Emiliano.


Il presidente della Puglia ricorda di aver votato “due volte per eleggere il segretario del Pd: una volta Bersani e un’altra Renzi. Non faccio parte di correnti”, rivendica Emiliano che sostiene di aver “scelto volta per volta, ma in tutti e due i casi ho votato valutando la condotta politica. Per me Renzi era una speranza straordinaria, l’ho sostenuto fino a quando ho compreso che stava inanellando una serie di errori, uno più grave dell’altro e che non era possibile influenzare le sue decisioni in nessuna maniera. Il leader di un partito non può fare tutto da solo ma verifica quello che fa di giorno in giorno”.

Pochi giorni fa, Emiliano era arrivato a minacciare il “ricorso alle carte bollate” se la richiesta di una parte della minoranza dem di fare subito il congresso del Partito Democratico non fosse stata accolta. Oggi il presidente della Puglia ribadisce la sua linea: congresso subito e niente scissione. Quest’ultima ipotesi, sulla quale sembra puntare l’ala dalemiana del partito, per Emiliano può essere presa in considerazione solo “se capisco che il Pd e’ stato oggetto di un golpe e dunque di una appropriazione al di la’ delle regole della politica e della democrazia”.

In quel caso, aggiunge il presidente pugliese, “e’ chiaro che non posso rimanere. Noi militanti, pero’, abbiamo il dovere di batterci fino all’ultimo perchè la scissione non ci sia“. Anche se, prosegue, “il mio timore e’ che le due parti abbiano una reciproca convenienza alla scissione, soprattutto alla luce della nuova legge elettorale”.

 

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