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Ordine di Malta, 2019 al fianco dei migranti: “Sono una priorità”

https://youtu.be/BdYL3X0HwBI ROMA - Anche per il 2019 l'Ordine di Malta si dichiara in prima linea per rispondere ai tanti bisogni umanitari

Pubblicato:08-01-2019 17:10
Ultimo aggiornamento:08-01-2019 17:10
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ROMA – Anche per il 2019 l’Ordine di Malta si dichiara in prima linea per rispondere ai tanti bisogni umanitari a livello internazionale. Lo ha confermato il Gran maestro fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che ricevendo a Roma gli ambasciatori dei 108 Paesi con cui l’Ordine intrattiene relazioni diplomatiche, ha ricordato che il 2019 sarà un anno difficile per molte popolazioni, così come è stato quello precedente: da un lato, le guerre ancora in corso, come quella in Siria, in Yemen o in Sud Sudan. Da un altro, la piaga delle malattie, della povertà e del disagio sociale, che colpiscono anche i Paesi sviluppati.

   Tra le tante attività solidali promosse dall’Ordine in 120 Paesi del mondo, resta però centrale il tema migratorio, a cui l’Ordine fa fronte con i medici e gli infermieri del Corpo italiano di soccorso, che fornisce assistenza a bordo delle navi italiane nel quadro di specifici accordi con lo Stato: “I migranti restano una delle sfide più importanti della politica internazionale per i prossimi anni, così come lo è stato negli ultimi, e i problemi non scompariranno da soli” ha dichiarato alla ‘Dire’ il Gran cancelliere dell’Ordine, Albrecht Boeselager. “Ci preoccupano le persone che attualmente giacciono a bordo delle navi nel Mediterraneo, divenute vittime della mancanza di coesione delle politiche in Europa”, ha proseguito. Quindi ha sottolineato l’impegno profuso dall’Ordine di Malta nella stesura del Global Compact delle Nazioni Unite sulle migrazioni, poi siglato dall’Ordine stesso: “Insistiamo sul fatto che gli Stati devono cooperare per risolvere questo problema”.


   Il Global compact, ha aggiunto il Gran Cancelliere Boeselager, “rappresenta un ottimo strumento per gestire il fenomeno, perché tiene in considerazione in modo equilibrato l’interesse della società da cui queste persone provengono, e verso cui arrivano. Inoltre intende far fronte alla minaccia del traffico di esseri umani, che diventa sempre più grave. I migranti vengono costretti al lavoro forzato o a pagare le spese del viaggio con i loro stessi organi e queste atrocità non sono più tollerabili”. 

   Resta dunque invariata la strategia del Sovrano Ordine di Malta per il 2019: “Continueremo a occuparci dei rifugiati, che a livello globale hanno raggiunto quota 68 milioni. La maggioranza è accolto in Paesi poveri, sempre meno quelli che arrivano in quelli ricchi. Questo pone un enorme problema umanitario”. 

   Quindi il Gran Cancelliere ha accennato ad alcuni nuovi progetti: “Intendiamo accogliere un seminario a Roma tra i rappresentanti delle varie religioni, per trovare quei valori comuni per sostenere le popolazioni colpite da conflitti, e quindi elaborare una carta di principi guida. Infine, abbiamo avviato uno nuovo progetto nella piana di Ninive, nel nord dell’Iraq, per ricostruire i villaggi e le infrastrutture, e permettere così alle comunità e alle minoranze religiose fuggite a causa delle violenze di poter fare ritorno nelle proprie case”.

   L’Ordine di Malta può contare su 80mila volontari in tutto il mondo – di cui 9.800 in Italia – 42mila dipendenti tra cui medici, paramedici, assistenti sociali ed esperti in soccorso d’emergenza. Grazie alle sue mense sociali sparse nei diversi Paesi, solo nel 2018 gli operatori dell’Ordine hanno distribuito ben 5 milioni e mezzo di pasti ai più bisognosi.

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