I risultati della fondazione Agnelli su chi prepara meglio all'universita' e al lavoro
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 16 nov. - A Milano i licei migliori sono per il classico il 'Sacro Cuore'; l''Alexis Carrel'; il 'San Raffaele'; il 'Giovanni Berchet' e il 'Sant'Ambrogio'. A Torino per lo stesso indirizzo prende la maglia rosa il 'Camillo Benso di Cavour'; il 'Vincenzo Gioberti'; il 'Vittorio Alfieri"; il 'Massimo d'Azeglio' e l''Umberto primo'. A Roma a piazzarsi ai primi posti sono il 'Torquato Tasso', il 'Francesco Vivona', l' 'Ennio Quirino Visconti', l' 'Augusto' e il 'Bertrand Russel'. Sono questi alcuni dei risultati della nuova edizione 2020 di Eduscopio della Fondazione Agnelli (www.eduscopio.it), con i dati aggiornati sulle scuole superiori che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma.
Il portale, nato nel 2014 e gratuito, si propone di aiutare gli studenti e le loro famiglie nel momento della scelta della scuola dopo la terza media. Eduscopio e' diventato in questi anni un riferimento per le famiglie e per le stesse scuole come dimostrano gli oltre 1,8 milioni di utenti unici che hanno a oggi visitato il portale, con 8,7 milioni di pagine consultate.
Eduscopio consente allo studente di comparare le scuole dell'indirizzo di studio che interessa nell'area dove risiede, sulla base di come queste preparano per l'universita' o per il mondo del lavoro dopo il diploma.
"È un momento difficile per il Paese e per le sue scuole- ha detto il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto- molte famiglie che hanno figli all'ultimo anno delle medie sono spaesate e possono avere maggiori difficolta', durante l'emergenza sanitaria, a farsi un quadro chiaro in vista della scelta dell'indirizzo di studio e dell'istituto superiore per il prossimo anno scolastico. Eduscopio non puo' essere l'unico strumento per una decisione ponderata, ma pensiamo che il contributo di informazioni, dati e confronti fra le scuole che offre gratuitamente possa essere quest'anno ancora piu' utile".
Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di circa 1.275.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (anni scolastici 2014/15, 2015/16, 2016/17) in circa 7.400 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.
Nell'ambito di Eduscopio sono ormai ampiamente consolidati i risultati degli indirizzi nati con la riforma Gelmini del 2010: in particolare, i licei scientifici delle scienze applicate scorporati da quelli dei licei scientifici tradizionali, e i licei delle scienze umane - opzione economico sociale scorporati da quelli degli altri licei delle Scienze Umane. Cosi' come consolidato e confermato nei risultati risulta l'indicatore chiamato 'Percentuale di diplomati in regola'. Si tratta di un indicatore importante, perche' dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma cinque anni dopo. Se la percentuale e' alta, la scuola e' molto 'inclusiva' e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di selezione e scrematura: cosi' gli studenti hanno percorsi piu' regolari. Se la percentuale e' bassa, la scuola e' molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l'istituto. Le analisi rivelano che non vi e' alcuna relazione sistematica tra selettivita' della scuola e risultati dei diplomati all'universita'. Anzi, si conferma una correlazione positiva, secondo la quale in media sono proprio gli studenti delle scuole che meno selezionano durante il percorso a ottenere poi i risultati migliori all'universita'.
Per quanto riguarda gli istituti tecnici (economici e tecnologici) e professionali (servizi e industria/artigianato), i cui diplomati in maggioranza cercano subito lavoro dopo la maturita', Eduscopio rivela che l'indice di occupazione (la percentuale di occupati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma misurata su quanti non si sono immatricolati all'universita') ha continuato a crescere - nel periodo considerato, ovviamente pre-covid - confermando il trend dello scorso anno.
La crescita riguarda sostanzialmente tutti gli indirizzi di studio nelle regioni del Nord e del Centro. Il Sud ha situazioni piu' differenziate, ma comunque ci sono segnali incoraggianti anche in queste regioni, come suggeriscono i dati delle citta' principali (Napoli, Bari, Palermo), come pure di altre province.
(Red/Dire)