La dirigente: Ragazzi sacrificati su altare trasporti
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 7 dic. - La dirigente del liceo 'Minghetti' di Bologna Roberta Fantinato non ha dubbi: "Ci dicessero quanti ragazzi si possono portare a scuola e noi ci organizziamo domani". E, commentando, l'appello del direttore dell'istituto di Ortofonologia (Ido) e psicoterapeuta dell'eta' evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco, che rivolgendosi alle istituzioni ha sottolineato la necessita' di far frequentare la scuola agli studenti delle superiori almeno un giorno a settimana, afferma: "Io sono d'accordissimo ma anche di piu'. E se i trasporti, seriamente come noi chiediamo da quest'estate (perche' e' da quest'estate che forniamo dati), ci dicono che popolazione scolastica riescono a trasportare, noi ci organizziamo anche domani. Le scuole sono autonome e sono in grado di trovare delle soluzioni intelligenti confacenti ai vincoli che la politica ha voluto lasciare alla scuola- e aggiunge- Noi vogliamo gli studenti a scuola perche' i ragazzi stanno soffrendo molto. Li stiamo sacrificando sull'altare dei trasporti. Almeno un giorno a settimana, al venticinque per cento, era una buona soluzione; almeno rimanevano agganciati".
Il nodo cruciale secondo Fantinato e' quello dei mezzi pubblici, nella cui riorganizzazione manca una visione innovativa. "Anche per i trasporti servono modalita' innovative perche' la situazione e' straordinaria- puntualizza- abbiamo tutti pensato a delle soluzioni diverse. Sono state create le succursali all'interno della fiera, sono state aumentate le Mobike e le rastrelliere cosi' che i ragazzi possano venire a scuola con le piste ciclabili finche' il meteo lo consente. Cosi' come ha fatto la citta' metropolitana con il polo fieristico, anche i trasporti dovrebbero pensare a una soluzione trasgressiva. Di fronte alle situazioni straordinarie le soluzioni devono essere innovative perche' se ragioni con i vecchi parametri non ce la fai".
"Adesso vogliono farci scaglionare ulteriormente gli orari senza immaginare che i ragazzi non possono stare in giro una giornata intera per fare tre ore di lezione- si sofga la preside- senza contare che piu' scaglioni piu' servono mezzi di trasporto: la scuola non e' un giocattolo, che chiunque puo' pensare di prendere in mano senza sapere come funziona. Quando questo succede testimonia lo scarso rispetto che c'e' verso di essa, che e' stata l'unica istituzione a essere pronta. Paghiamo invece lo scotto di tutta la disorganizzazione altrui. Mentre la verita' e' che, se ci dicono quanti ragazzi riescono a trasportare noi domani li facciamo venire a scuola. Siamo pronti, abbiamo il personale, i docenti, e' tutto pronto".
(Red/Dire)