Anna Maria Sirolli: Impensabile bambini con la mascherina
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 apr. - In attesa di indicazioni dettagliate da parte del ministero dell'Istruzione, le scuole di tutta Italia stanno gia' immaginando come organizzarsi in vista del nuovo anno scolastico, dal momento che diventa sempre piu' improbabile una riapertura entro fine maggio. Sanificazione degli ambienti, distanziamento e ipotesi di doppi turni dividendo le classi. Ma per le scuole numerose non e' semplice organizzare la didattica, come nel caso dell'istituto comprensivo 'Orsogna', in provincia di Chieti, che ospita piu' di 1300 alunni.
"Bisogna cominciare a pensarci gia' da adesso. La scuola ha bisogno di tempi e progettazione, per riunire i docenti e fare scelte didattiche- ha commentato a diregiovani.it Anna Maria Sirolli, dirigente scolastica dell'istituto- sarebbe opportuno avere le idee chiare su come far riprendere le lezioni. Nel nostro caso, ad esempio, il distanziamento sociale e' difficile da attuare perche' abbiamo classi molto numerose. Sdoppiare le classi non e' facile e forse la cosa migliore potrebbe essere sfruttare gli spazi piu' grandi, ma nel nostro istituto ce ne sono solo tre. Anche le mascherine sono un problema- prosegue la dirigente- pensare che un bambino possa tenerla tutto il giorno e' improbabile. Noi vorremmo che gli alunni ritornassero in classe, ma in sicurezza".
Anche l'ipotesi di far ripartire le attivita' didattiche da luglio non sembra realizzabile. "Noi eravamo abituati a lavorare anche in estate con laboratori e corsi, ma sfruttando anche altre strutture, non all'interno delle aule dove non abbiamo l'aria condizionata", continua Anna Maria Sirolli. Non resta quindi che progettare il nuovo anno scolastico, ripartendo dagli obiettivi raggiunti dalla didattica a distanza, grazie alla quale alunni e docenti stanno portando avanti il loro lavoro. รก Ma prima ancora dell'aspetto didattico, le scuole stanno seguendo i loro ragazzi dal punto di vista psichico. "Essere attenti all'aspetto psicologico dei nostri ragazzi e' una scelta che la scuola aveva fatto gia' prima dell'emergenza. Per noi l'aspetto emotivo e relazionale viene sempre prima di quello didattico- racconta la dirigente dell'istituto 'Orsogna'- abbiamo anche chiesto consiglio e appoggio alle psicologhe che si occupano dello sportello scolastico e ci hanno dato consigli e supporto, anche perche' molti ragazzi hanno perso i loro nonni. Tutto il corpo docente ha messo al primo posto la cura della persona".
(Red/ Dire)