Presentati al Miur laboratori di didattica della storia
Roma, 3 giu. - "Studiare la storia permette di interrogare il passato senza preconcetti, per capire cosa c'e' alle nostre spalle e guardare al futuro con consapevolezza". Cosi' Salvatore Giuliano, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, ha inaugurato la presentazione dei 'Laboratori per la didattica della storia' rimettendo al centro della formazione l'insegnamento del passato. Un tema tornato di attualita' a seguito del caso di cronaca che ha coinvolto la professoressa palermitana Rosa Maria Dell'Aria e in vista dell'esame di Stato, che quest'anno per la prima volta non vedra' il tema storico tra le tracce della prima prova.
"La storia non sara' esclusa dagli esami- ha sottolineato Giuliano nella sala Aldo Moro del Miur, a Roma- ma dobbiamo riflettere sulle modalita' con cui viene insegnata.
La scuola nella societa' deve essere un luogo in cui si riflette e ci si confronta, avendo come obiettivo principale quello di far appassionare gli studenti. Anche utilizzando le tecnologie e creando ambienti immersivi, perche' la storia attiva competenze trasversali fondamentali per muoversi in una societa' cosi' complessa".
Nasce da questa esigenza la scelta di attivare dei corsi di formazione rivolti a docenti delle scuole superiori e curati dalla Scuola storica nazionale di studi medievali, annessa all'Istituto Storico italiano per il Medioevo. A partire dall'anno scolastico 2019/2020, i docenti di storia avranno la possibilita' di frequentare, gratuitamente, corsi di didattica della storia incentrati sul Medioevo, il "settore in cui c'e' piu' bisogno di un approccio diverso", ha commentato Massimo Miglio, presidente dell'Istituto storico italiano per il Medioevo. "Non basta una traccia di storia nei temi per risolvere il problema della presenza della storia- ha continuato Miglio- dobbiamo cambiare l'approccio alla nostra societa'".
I laboratori tenderanno a previlegiare l'analisi delle fonti storiche e dei testi storiografici. "La storia e lo studio in generale sono la risposta alla caduta morale del nostro paese, davanti la quale questo lavoro diventa difficile- ha aggiunto il professor Franco Cardini- La storia non e' una scienza esatta ma ha come oggetto la ricostruzione del vero, che deve partire dalle fonti, ovvero qualunque prodotto della vita umana che arriva fino a noi".
"Separiamo le due cose: il fatto tragico mi ha veramente sconcertato e fatto rimanere male, quando una persona si toglie la vita e' sempre una sconfitta di tutti. Sull'altro tema abbiamo trovato una situazione che ormai era estesa in tutta Italia e cioe' i dirigenti scolastici che avevano piu' reggenze. Ora siamo alle fasi orali del concorso, per arrivare a risolvere il problema dal primo settembre". Lo ha detto a Roma, a margine di un evento al Miur, il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, a proposito del suicidio del preside di un istituto di Venezia e le polemiche pervenute da piu' parti secondo cui la categoria dei dirigenti scolastici sarebbe sottoposta a forti pressioni e stress a causa delle tante reggenze.
(Red/ Dire)