L'iniziativa del liceo 'Fortunato-Formiggini' coinvolto nel progetto 'cittadinando'
Roma, 2 dic. - Tra le centinaia di persone che domenica scorsa hanno partecipato alla fiaccolata per il decimo anniversario dell'uccisione di Lea Garofalo, c'erano anche 140 studenti e studentesse di Sassuolo. Nonostante la pioggia, un gruppo del liceo 'Fortunato-Formiggini' e' partito con i suoi pullman alla volta di Milano.
Sulle magliette verdi dei ragazzi, il volto della testimone di giustizia calabrese, come a voler dire: "porto con orgoglio la storia di una donna che rispetto".
A condividere con diregiovani.it questa storia, e' Carmelo Frattura, docente di diritto ed economia che da dieci anni accompagna i suoi studenti e le sue studentesse nel percorso sulla legalita' e la cittadinanza attiva 'Cittadinando'. Frattura fa parte del team di docenti che, nella sua scuola, porta avanti con i ragazzi progetti di impegno civile. "Io insegno qui da piu' di venti anni- racconta Frattura- Parlando della magistratura, dieci anni fa ho cominciato a cercare figure che potessero essere di ispirazione per i giovani. Cosi' abbiamo conosciuto Rita Atria e poi Lea Garofalo e sua figlia Denise: giovani donne coraggiose, esempi in cui potevano anche immedesimarsi".
Dalle ore di lezione in classe alle ore di udienza in tribunale, il passo e' stato breve. Dopo aver studiato la storia di Lea Garofalo, gli studenti hanno deciso infatti di venire a Milano, durante la fase di appello del processo agli assassini della donna, per partecipare alle udienze, vedere i luoghi dove aveva vissuto con la figlia, e per essere presenti, nel 2013, ai funerali civili organizzati da Libera e dal comune di Milano.
Ed e' proprio con Libera che si e' avviata cosi' una collaborazione, sia a Modena che a Milano: "Dal 2009 abbiamo iniziato a partecipare a tutti i 21 marzo (la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, *ndr*), con numeri sempre rilevanti- aggiunge Frattura- Per il prossimo anno a Palermo abbiamo gia' prenotato i biglietti. Abbiamo potuto viaggiare molto: tra le varie cose fatte, siamo andati anche a Roma per la prima di 'Lea', il film di Marco Tullio Giordana, che abbiamo poi invitato nella nostra scuola".
Un percorso che, quindi, non e' terminato con le ore tra i banchi ne' con la chiusura del ciclo scolastico. "Essere di nuovo li' dopo due anni dalla fine del liceo e' stata un'emozione particolare e unica- commenta Greta, ex studentessa che ha seguito il professore in quest'ultima trasferta milanese- Prima di tutto perche' eravamo veramente tanti, di tutte le eta', da tanti posti diversi, ed e' giusto far vedere che noi ci siamo. E poi perche' ho sentito che quel legame che si era creato con la storia di Lea anni prima non si era indebolito, nulla era cambiato nella nostra sete di giustizia e legalita'". "Essere presenti alla manifestazione e' stato importante- si inserisce Roxana, studentessa del liceo- perche' le persone devono aprire gli occhi e capire quanto il fenomeno della mafia sia vicino nonostante non tutti lo vivono sulla propria pelle. La storia di Lea Garofalo rappresenta per tutti noi un esempio- prosegue Roxana- poiche' e' stata una donna forte che ha avuto il coraggio di contrastare la criminalita' organizzata e di raccontare cio' che lei viveva quotidianamente nell'ambiente 'ndranghetista. Ha dovuto pagare con la sua vita ma la sua storia, secondo me, e' di forte ispirazione".
Per Roxana e Greta, l'esempio di Lea Garofalo potrebbe aiutare molte donne a trovare la forza e il coraggio di denunciare. "Lea non e' stata uccisa solo perche' testimone di giustizia, e' stata uccisa anche perche' era donna- prosegue Greta- Ancora oggi, troppo spesso 'donna' vuol dire sottomissione, accettazione di qualsiasi sopruso e perpetua fedelta' al proprio uomo. Il suo omicidio e' stato la conseguenza di una sua ribellione, di una sua richiesta di liberta', e per questo mi sento di dire che e' stata anche una vittima di femminicidio".
(Red/Dire)