Roma, 29 ott. - "Prospettive di inclusione" per una scuola aperta a tutti e' l'obiettivo del seminario conclusivo del percorso di formazione organizzato all'istituto comprensivo Regina Elena di Roma.
Presenti i docenti del polo formativo ambito 1 che hanno ascoltato i relatori su tre diverse linee tematiche: valutazione e trattamento dei disturbi dell'apprendimento; prospettive e buona pratiche per il contrasto al bullismo e cyberbullismo; prospettive per una scuola aperta e inclusiva.
Ad aprire e condurre la giornata la dirigente scolastica Rossella Sonnino che ha ricordato le tappe del percorso intrapreso e sottolineato come non sia la fine ma il primo tassello di un lavoro in continuo divenire.
Alla prima tavola rotonda hanno preso parte Anita De Giusti referente dell'usr Lazio per l'inclusione; Francesca Sgueglia logopedista; Maria Rita Valentini psicologa scolastica e psicoterapeuta; Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo e psicoterapeuta dell'eta' evolutiva.
"Dovete recuperare la funzione pedagogica- ha detto lo psicoterapeuta ai docenti presenti- la diagnosi spesso si ferma alla superficie, bisogna tener conto di cosa c'e' dietro, del vissuto del bambino, delle relazioni familiari ed e' necessaria una reale conoscenza tra docenti e alunni. Il corpo dei giovani parla- ha aggiunto- lí si possono leggere tutti i loro problemi, li scrivono sul loro corpo, perche' o si scatenano contro qualcuno o contro se stessi. La scuola deve riprendere le proprie redini, essere autonoma e ritrovare la capacita' di relazionarsi: non c'e' Lim, non c'e' protocollo, diagnosi o test che possa sostituirla".
Un passaggio Bianchi lo dedica anche agli ultimi casi di violenza che hanno avuto come protagonisti i giovani: "Farsi vedere e' la grande motivazione che hanno dietro queste azioni, c'e' un'escalation che cresce, non e' bullismo, e' aggressivita' che si traduce in violenza. Sono ragazzi che fin da piccoli vivono sentimenti di rabbia che vengono giustificati e compresi ma quando diventano adolescenti non hanno piu' freni".
Su bullismo e cyberbullismo ha portato il suo contributo anche Jacopo Marzetti, Garante per l'Infanzia del Lazio che ha ricordato la necessita' di trasmettere "messaggi positivi ai ragazzi e tutelarli nella loro realta' quotidiana che va oltre gli orari scolastici", cosi' come e' necessario ristabilire quel rapporto di fiducia tra scuola e famiglia.
"Segnalate- ha concluso Marzetti- situazioni che vi mettono in pericolo o a disagio, come istituzioni saremo presenti per dare supporto a una figura fondamentale come la vostra".
Sullo stessa tema sono intervenuti anche Riccardo Lancellotti dirigente tecnico dell'usr Lazio, Marco Valerio Cervelli della polizia postale e Flavia Ferrazzoli psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale.
Nella sessione conclusiva hanno invece preso la parola Magda Di Renzo, psicologa e psicoterapeuta dell'eta' evolutiva; Gianluca Panella, psicologo e psicoterapeuta servizio scuola Ido; Marta Nicoletti, giornalista dell'agenzia di stampa Dire e Carla Parolari dirigente scolastico che hanno parlato di esperienze e progettualita' diverse che hanno in comune la necessita' di rendere protagonisti i giovani, dare loro voce e' spazio per esprimere i propri talenti e le potenzialita' che ciascuno di loro possiede.
(Red/Dire)