150 Dissidenti si mobilitano: progetto alternativo con cultura e dibattito
Roma, 26 nov. - La contro-occupazione del liceo romano Torquato Tasso prende vita. In risposta alla decisione degli studenti occupanti, che da martedi' scorso abitano lo storico liceo classico di Via Sicilia, un gruppo di 150 ragazzi ha organizzato un movimento di protesta parallelo. I non-occupanti si sono riuniti davanti la scuola per leggere il testo 'Tutto il Tasso agisce', un manifesto in linea con il l'intento politico dell'occupazione, ma distante dalle sue modalita'.
"Se vogliamo fare un progetto alternativo, facciamolo con la cultura e il dibattito, non rinchiudendoci in una scuola- dice Alessandro, uno degli organizzatori del movimento- questo governo si puo' combattere solo con l'informazione, lo studio e l'approfondimento". Cosi', dopo la lettura del manifesto, i ragazzi si sono diretti verso Piazza della Repubblica, dove hanno letto i giornali per "manifestare contro la riduzione dei fondi per l'editoria e la svalutazione dell'informazione". Poi la visita al centro Baobab, per aiutare i volontari nella distribuzione dei pasti ai migranti, e in fine in piazza San Silvestro con la mobilitazione 'Spegni la miccia', organizzata dalla cittadinanza romana contro il dl sicurezza in discussione alla Camera.
"Vorremmo dimostrare che non sono solo i ragazzi che occupano la scuola ad avere un'opinione ben definita- scrivono i non occupanti nel comunicato- Pensiamo che, se si vive sotto un governo xenofobo, sessista e populista, studiare diventi automaticamente una forma di protesta; la traduzione e' una forma di ragionamento, di quel pensiero che il governo vuole impedirci giorno per giorno". Una contro-protesta che pero' non vuole scontrarsi con l'occupazione, perche' "il Tasso non deve essere diviso", dice Ludovico. Una delegazione degli occupanti, infatti, ha partecipato alle iniziative promosse dai ragazzi che hanno scelto di rimanere fuori dalla scuola, perche' "le idee politiche sono le stesse, cambia solo la forma di protesta" dicono all'unisono occupanti e non. Intanto, all'interno della scuola, si va avanti con lezioni su vaccinazioni e medicina alternativa, dibattiti sui concetti di fisica, spazio e tempo.
Anche quando torneranno trai banchi non abbandoneranno la protesta, perche' "questo e' solo l'inizio di una serie di azioni- assicura Mattia, uno degli occupanti- la nostra e' una rivoluzione culturale".
(Red/ Dire)