(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 mar. - Confrontarsi sulle politiche e gli strumenti per sviluppare la qualita' nell'istruzione e nella formazione a livello europeo.
Questo l'obiettivo del convegno internazionale 'Le politiche e gli strumenti per la qualita' dell'istruzione e della formazione' organizzato all'auditorium Inapp a Roma. Due le sessioni del convegno promosso da Inapp, Anpal, Eqavet ed Erasmus +. In mattinata nella prima sessione 'La dimensione europea dell'assicurazione qualita' e il ruolo dei reference point nazionali', con una tavola rotonda su 'Le linee di intervento e le prospettive per l'assicurazione qualita' in Italia'. Una seconda sessione pomeridiana su 'Implementazione a livello nazionale della Raccomandazione Eqavet'.
Un tema, quello dell'assicurazione della valutazione della qualita' del sistema di istruzione e di formazione, che e' stato affrontato a partire dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio sull'istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualita' dell'istruzione e della formazione professionale del giugno del 2009. Per valutare a che punto si e' giunti per la costruzione di un quadri di riferimenti nazionali coerenti con le linee guida europee e quanto ancora ci sia da fare. Dopo la presentazione della Rete europea per la garanzia di qualita' dell'istruzione e della formazione professionale (Eqavet) e delle esperienze dei Reference Point Nazionali di Grecia e Romania, che si occupano della diffusione di buone pratiche e dell'analisi comparata su modelli e dispositivi nazionali e internazionali, nella tavola rotonda Miur, ministero del Lavoro, Invalsi, Forma, Associazione Nazionale Presidi, coordinati da Sandra D'Agostini dell'Inapp si sono confrontati sull'analisi della situazione in Italia e sugli strumenti da implementare per migliorarla.
Assicurazione di qualita' che, secondo d'Agostini, deve servire ad aumentare "la fiducia dei clienti del sistema educativo di istruzione e formazione" mutuando strumenti dal mondo delle imprese per fare un salto in avanti e cercando di garantire un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, da quelli istituzionali ministeriali, a quelli regionali, agli enti preposti alla valutazione come Invalsi, alle parti sociali. Necessita' ribadita pure da Rossella Schietroma del ministero dell'Istruzione, che considera la raccomandazione europea "pietra miliare" per promuovere la cultura della qualita' e della mobilita' di qualita' all'interno dell'Ue, nella consapevolezza che nei paesi emergenti, come il Kazakistan, si sta portando avanti da questo punto di vista un lavoro "straordinario".
Un impegno, quello sull'implementazione di nuovi strumenti di valutazione, che coinvolge le scuole come soggetti nell'autovalutazione, che secondo Rembado dell'Anp si dovrebbe basare su "criteri standard", e come oggetti nella valutazione esterna, che ancora e' insufficiente "se si considera che per completare il giro delle 8000 scuole italiane ai ritmi attuali ci vorrebbero 25 anni".
(Red/ Dire)