Il ministro: Chiederemo impegno per anniversario delle leggi raziali
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Cracovia, 23 gen. - Prendere la storia sulle proprie spalle. Questo l'invito del ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, agli studenti e alle studentesse coinvolte nel Viaggio della Memoria 2017 da Miur e Unione delle comunita' ebraiche italiane (Ucei) nel corso della cerimonia istituzionale di rinnovo del protocollo di collaborazione per la didattica sulla Shoah siglato tra ministero e Ucei nella Sinagoga di Tempel.
"Voi dovete riconoscere escludere e combattere il male- esorta il ministro- Noi come ministero siamo decisamente schierati, come con la legge contro il negazionismo, approvata lo scorso giugno dalle due camere". Una legge che ha visto un'ampia discussione in Aula, il che fa capire che "non bisogna sottovalutare mai". "Se voi oggi siete qui- continua Fedeli- e' perche' l'Olocausto ha fatto in modo che noi attivassimo la memoria. E la scuola ha un ruolo fondamentale in questo e nell'educazione alle diversita'". Il ministro ricorda le oltre 500 scuole in cui circa 10.000 ragazzi si sono impegnati nel progetto 'I giovani ricordano la Shoah', scuole a cui il Miur chiedera' un ulteriore impegno il prossimo anno per gli ottant'anni delle leggi razziali italiane.
"Noi siamo qui per conoscere e per capire - prosegue Fedeli- Non dobbiamo pensare di essere immuni dalla violenza. Impariamo a disinnescare l'odio. Siamo responsabili di cio' che avviene intorno a noi. Anche quando alcuni governi europei erigono muri contro le persone che tentano di entrare nei loro Paesi. Non possiamo far finta di non vedere". Il ministro esorta quindi i ragazzi a farsi portatori di valori di apertura e pace attraverso la conoscenza e la curiosita' verso il diverso: "Mai piu' vittime di bullismo e cyberbullismo, discriminati sulla base dell'orientamento sessuale o perche' disabili" e' il suo monito che si chiude con una rassicurazione: "Sono convinta che non dimenticheremo e non faremo dimenticare. Non ci servono monumenti muti, ma una memoria che sia moto per la vita".
(Red/ Dire)