Dati ricerca del Garante infanzia e adolescenza regione Campania
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Napoli, 18 dic. - A Napoli e Caserta le scuole con il maggior numero di atti di bullismo. È quanto emerge dalla ricerca del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, dal titolo 'L'incidenza del bullismo nelle scuole della Campania 2016/2017', presentata questa mattina in Consiglio regionale.
L'indagine ha coinvolto 221 scuole (il 22% della popolazione scolastica campana) attraverso i dirigenti e i docenti del sistema scolastico campano. L'obiettivo generale: fotografare il fenomeno, in un report biennale, sia per comprenderne la portata sia per monitorare, nel tempo, l'efficacia delle strategie e delle azioni di contrasto adottate. Dalla lettura dei dati assoluti pubblicati si rilevano 616 casi di bullismo con il primato del numero piu' alto di casi nelle province di Napoli e Caserta. In particolare, nel Napoletano si rileva una media di circa 3 casi per scuola, con una eccezione di 70 casi concentrati in un unico istituto comprensivo.
Segue la provincia di Caserta che registra una media di 2,5 casi per scuola, con uno scostamento in due istituti, nei quali si sono manifestati 39 e 90 casi di bullismo. Le altre province hanno un tasso molto basso, fatto salvo, anche in questi territori, per quegli istituti in cui si concentrano quasi tutti gli episodi registrati.
Per il 60% dei docenti, percentuale che emerge dalla lettura del dato aggregato regionale, il bullismo incide "molto o abbastanza sull'andamento dell'attivita' didattica e sulle relazioni in classe". Ma ad una lettura su base provinciale, emerge che - tranne per il caso della provincia di Napoli dove rispecchia il dato generale - gli insegnanti ritengono al 50% che il fenomeno incide "poco", mentre per l'altro 50% "molto/abbastanza".
Il sistema scuola, spiega la ricerca, ritiene di avere mezzi e strumenti interni sufficienti per gestire autonomamente il problema. Fatto salvo per il caso di Benevento, che registra un 100% di risposte "sufficienti", solo il 28% degli insegnanti ritiene di non essere in grado di gestire il problema, che diventa il 38% nella provincia di Napoli. Sempre secondo gli insegnanti per contrastare con efficacia il fenomeno del bullismo, serve maggiormente il coinvolgimento della famiglia e la responsabilizzazione dei ragazzi (gruppo classe). Subito dopo, emerge la necessita' di coinvolgere il sistema scolastico e infine l'esperto. Mentre nell'80% dei casi i colleghi sono per gli insegnanti una risorsa che interviene nel fronteggiare gli episodi di bullismo sia la famiglia che i Servizi Sociali, nel 60% dei casi, danno invece poco o nessun aiuto.
I 616 casi di bullismo registrati in Campania, avvertono gli autori della ricerca, sono un dato allarmante perche' sono stati rilevati su un campione del 22% delle scuole, di ogni ordine e grado, del territorio. Se si dovesse fare una proiezione sul 100% delle scuole i casi salirebbero a circa 3.000.
"Numeri impressionanti che ci devono far riflettere sulla portata del fenomeno e mettere in campo strategie efficienti ed efficaci di contrasto. Evidentemente le misure, fin qui adottate, non sono adeguate e mirate ad una drastica riduzione del bullismo nelle nostre scuole. La famiglia e' sicuramente l'artefice principale del cambiamento educativo e sociale dei nostri figli. Pertanto - si legge nelle note conclusive del dossier - dobbiamo pensare e supportare strategie che vedono protagonisti i genitori, poi la scuola e le istituzioni preposte. Non saranno sufficienti le leggi e i regolamenti a ridurre drasticamente il fenomeno se non si operera' sul cambiamento, culturale, educativo, morale ed etico, dell'individuo".
(Red/ Dire)