In corteo anche universitari. Il 29/10 manifestazione per no a referendum
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 10 ott. - "Dalle scuole abbiamo voluto ribadire ancora una volta il nostro rifiuto nei confronti delle ricette del governo in materia d'istruzione, a partire dall'assunzione dei danni fatti dalla Buona Scuola". E ancora: "Non siamo piu' disposti ad accettare voti di fiducia e deleghe in bianco sul nostro futuro, e siamo determinati a riscrivere tramite forme collettive di consultazione i diritti di una generazione che li ha visti tagliati tutti negli ultimi anni". Queste alcune dichiarazioni dell'Unione degli Studenti che ha promosso e partecipato alla manifestazione studentesca indetta venerdi' scorso in oltre 70 piazze d'Italia.
"A conclusione del corteo - dichiara Francesca Picci, coordinatrice dell'Uds - abbiamo voluto rilanciare la nostra campagna 'Stiamo Diritti - Students' (R)evolution', che si intensifichera' nelle prossime settimane portando in tutte le scuole una discussione tra gli studenti su quelli che sono i nostri bisogni materiali".
Con gli studenti medi anche gli universitari, che hanno sfilato per "denunciare con forza come ad un continuo smantellamento del welfare si affianchi una stretta antidemocratica inaccettabile, come evidenziato dagli effetti della riforma costituzionale che abbiamo analizzato dentro le nostre universita' negli ultimi giorni". Lo sostiene Andrea Torti, coordinatore di Link Coordinamento Universitario che rimarca l'intenzione di proseguire la campagna "per una legge di iniziativa popolare sul Diritto allo studio, sulla quale stiamo raccogliendo le firme in tantissime citta'".
La giornata di venerdi' ha rappresentato per gli organizzatori "un segnale importante al premier, che solo negli ultimi giorni aveva espresso la volonta' di 'riprendersi le scuole' tramite i giovani del Partito. Le piazze - continuano - hanno dimostrato che le scuole e le universita' del nostro paese sanno molto bene da che parte stare, esprimendo un rifiuto generalizzato delle politiche del Partito Democratico cosi' come di una riforma costituzionale autoritaria". "Noi Studenti per il No abbiamo vissuto oggi una prima tappa di un percorso anche mobilitativo per affermare che non ci stiamo piu' a chi crede di imporre sulle nostre teste una serie di scelte antipopolari cosi' come negli ultimi anni e' avvenuto" Afferma Martina Carpani, coordinatrice della Rete della Conoscenza.
"Il nostro percorso - continua - verra' rilanciato fin da subito, e ci appelliamo a tutte le forze sociali che stanno organizzando la campagna per il No, per la costruzione di una giornata di mobilitazione popolare nella data indicata dai comitati per il 29 Ottobre, giorno in cui Renzi ha chiamato il fronte del Si' ad un momento pubblico a Roma".
(Wel/ Dire)