Universita', al via assegnazione del fondo 2016 da 6,9 mld
Giannini: Programma nazionale ricerca muove primi passi
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 9 mag. - Al via l'iter per l'assegnazione alle universita' statali del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) 2016 da 6,9 miliardi. Il decreto con i criteri di ripartizione e' stato inviato alla Conferenza dei Rettori (CRUI), al Consiglio Universitario Nazionale (Cun), al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu) e all'Agenzia di valutazione del sistema universitario (Anvur) per il previsto parere.
Insieme al decreto sul Fondo 2016 il Ministro Stefania Giannini ha inviato per i pareri di rito anche la nuova Programmazione triennale del sistema universitario - con le linee di indirizzo per il triennio 2016-2018 - che contiene tre importanti novita'. La prima. Dal 2017 il 20% della quota premiale del Fondo per le universita' sara' ripartito in base a indicatori scelti dagli stessi atenei tra quelli forniti dal Miur, in modo che ciascuno di essi possa scommettere sulle proprie strategie di sviluppo.
La seconda. Nel decreto sulla Programmazione triennale si rafforzano e si semplificano le possibilita' di reclutamento dei vincitori di programmi ERC, che potranno essere chiamati dalle universita' sia come ricercatori che come professori universitari. La terza. Agli atenei viene concessa finalmente una maggiore flessibilita' nella costruzione dei percorsi di laurea, dando loro la possibilita' di rendere i corsi piu' innovativi e vicini al mondo del lavoro.
"La valorizzazione dell'autonomia degli atenei, la maggiore flessibilita' e la semplificazione della progettazione didattica, gli incentivi per la mobilita' del personale e la promozione della ricerca sono al centro del piano di sviluppo delle universita' per il prossimo triennio. Piano che recepisce immediatamente, cosi' come il decreto di ripartizione dei fondi statali agli atenei, gli obiettivi e le strategie del Programma Nazionale per la Ricerca che abbiamo presentato lunedi' scorso", sottolinea il Ministro Stefania Giannini. "Stiamo dando al sistema accademico strumenti innovativi per essere piu' competitivo e per rispondere meglio alle esigenze di chi studia". IL FONDO DI FINANZIAMENTO 2016 - Con gli interventi previsti nella legge di stabilita', le risorse restano stabili, per un totale di 6,9 miliardi. Con il decreto FFO 2016 il Programma Nazionale per la Ricerca presentato lo scorso lunedi' entra subito nel vivo. Rispetto al 2015, aumentano gli stanziamenti - da 122,9 milioni a oltre 135 - per i dottorati e le borse post lauream. In particolare, il 60% del budget dovra' essere utilizzato dagli atenei nel rispetto delle priorita' del PNR.
Cosi' come, sempre in linea con il PNR, il 10% dei 59 milioni del Fondo Giovani dovra' servire ad incentivare la mobilita' internazionale dei dottorandi. Sono confermati i 5 milioni per il bando Montalcini, destinato al rientro di studiosi dall'estero. Viene poi rinnovato un significativo cofinanziamento (10 milioni di euro) per chiamate dirette, nuovi ricercatori di tipo B e incentivi alla mobilita' dei docenti.
LA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE - Sono le Linee di sviluppo che consentono agli atenei di adottare un loro piano strategico sulla base degli obiettivi di sistema previsti per i prossimi tre anni. Fra le priorita', il miglioramento dei risultati conseguiti nella programmazione 2013-2015 su azioni come l'orientamento in ingresso e in itinere degli studenti e l'internazionalizzazione dell'offerta formativa. Ma anche la modernizzazione degli ambienti di studio e ricerca e l'innovazione delle metodologie didattiche. Altra novita' e' la combinazione tra specializzazione dell'ateneo e quota premiale del Fondo Ordinario. Ciascuna universita' potra' farsi valutare in relazione alla propria strategia di sviluppo: a partire dal 2017 il 20% della quota premiale dell'FFO verra' ripartita sulla base di indicatori individuati dalle stesse universita', da scegliere in un paniere proposto dal Ministero che include indicatori per la ricerca, la didattica e l'internazionalizzazione. A ciascun ateneo sara' richiesto, entro la fine del 2016, di identificare i propri indicatori. Gli atenei saranno poi misurati sia sui risultati acquisiti in ciascun ambito strategico, sia sui miglioramenti ottenuti con cadenza annuale. Infine, per rafforzare la dimensione internazionale dell'offerta, l'occupabilita' degli studenti e la sperimentazione didattica, il decreto rende piu' flessibile l'organizzazione dell'offerta formativa consentendo alle Universita' di caratterizzare maggiormente i percorsi di studio.
(Wel/ Dire)
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