(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 giu. - "Iniziano gli esami di maturita', con grandi attese da parte di migliaia di giovani provenienti dai piu' diversi indirizzi della SMS, e contestualmente si discute nell'Aula di Montecitorio una mozione che riguarda il Diritto allo studio. In particolare si parlera' di diritto agli studi universitari, per giovani motivati a completare il proprio iter formativo per accedere al lavoro professionale in modo sempre piu' qualificato. Non sempre pero' gli studi universitari sono posti lungo una traiettoria coerente con il curriculum della SMS per cui diventa difficile a studenti dichiarati maturi solo un mese prima misurarsi serenamente con i test di ingresso per l'accesso in universita'; ma ancor piu' difficile appare il confronto con le asprezze tipiche del primo anno di universita', in cui si perde un primo 25% di studenti". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare.
"E' abbastanza incomprensibile che a distanza di poco piu' di 30 giorni un esercito di ragazzi, dichiarati maturi da una commissione mista di docenti interni ed esterni, risulti del tutto inadeguato a superare i test di accesso all'universita'. Il fatto pone seri interrogativi che riguardano sia i criteri tipici della prova di maturita' che i criteri dell'ingresso in universita'. Troppo generici i primi e troppo rigidi i secondi? Forse, ma serve comunque un raccordo tra gli uni e gli altri se si vuole tutelare il diritto allo studio dei giovani italiani e non scoraggiarli prima ancora che inizino. Ma d'altra parte - prosegue Binetti - tutelare il diritto allo studio richiede anche un approccio fortemente meritocratico. Mano a mano che l'iter formativo si addentra in tappe di maggiore complessita', i ragazzi che si impegnano chiedono piu' trasparenza nelle opportunita' che si offrono loro, nelle scelte che li riguardano e che a volte peccano di familismo e di clientelismo quando sono ancora troppo giovani per sopportarne il peso. Superando gli esami di maturita', questi ragazzi dovranno essere convinti che l'impegno nello studio vale la pena e che il merito e' riconosciuto e premiato, senza sotterfugi e senza scorciatoie".
(Wel/ Dire)