Presidente Sanchez: Cosi' superiamo violenza tra i giovani
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 12 dic. - "La scuola e' il fulcro dell'educazione di un Paese, e noi apprezziamo molto il contributo italiano, che ha proposto un modello pedagogico di resilienza alla violenza giovanile". Ne e' convinto il presidente della Repubblica di El Salvador, Salvador Sanchez, intervenendo ieri alla cerimonia di consegna dei risultati dello studio 'Modello di Scuola Inclusiva a tempo pieno'. Il rapporto e' una iniziativa dell'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), per il quale sono stati investiti quasi 4 milioni di euro. Il lavoro di ricerca sul campo e' stato condotto sotto il coordinamento scientifico dell'Universita' di Bologna, e di quello tecnico di EducAid, insieme al ministero della Pubblica Istruzione salvadoregno, e con il fondamentale supporto di esperti nazionali. Per Sanchez si tratta di un risultato "enorme", che contribuira' a creare una nuova generazione impegnata nello sviluppo sociale del Paese, "capace di superare l'intolleranza e la non inclusivita'". El Salvador, secondo il Presidente, sta mettendo sempre di piu' "l'uomo al centro delle proprie politiche, nel rispetto dei diritti, della pace e dei valori democratici".
Il progetto lanciato dall'Aics nel 2009, ha coinvolto 60 scuole e formato 927 docenti e tecnici del ministero dell'educazione in tutto il Paese. Altri mille istituti sono stati raggiunti indirettamente dal piano. Ha poi fatto seguito anche la creazione di un Osservatorio nazionale del sistema educativo (Onse), piattaforma virtale per la raccolta dati del lavoro delle scuole superiori questo tema.
"Il risultato presentato oggi e' frutto di una sinergia tra i nostri governi- ha tenuto quindi a ricordare l'ambasciatore d'Italia, Umberto Malnati- L'educazione inclusiva e' cruciale poiche' offre pari opportunita'a tutti gli alunni indipendentemente dalle loro condizioni".
Per il professore di Scienze nell'educazione dell'Universita' di Bologna, Luigi Guerra, il concetto di inclusione infatti non si riferisce "solo al tema centrale delle persone con disabilita'", bensi' riguarda anche "chi ha difficolta' economiche. Solo una scuola che sa ospitare tutti- ha evidenziato ancora- sa accogliereanche persone con specificita'. E anche il talento e' una forma di specificita'. Lungi da abbassare il livello della qualita'- ha concluso Guerra- si deve far si che tutti accedano a certi livelli di competenza". Il progetto si e' composto di due parti: da un lato, la formazione pedagogica di maestri e del personale tecnico locale. Dall'altro, l'adeguamento delle infrastrutture scolastiche, abbattendo barriere architettoniche che impediscono l'accesso alle persone con disabilita'.
Caratteristica fondamentale di questo progetto, ha ricordato ancora il docente, "e' la partecipazione dal basso, grazie alla collaborazione delle scuole locali. Ringrazio le centinaia di insegnanti di El Salvador che hanno partecipato ai nostri corsi di formazione, svegliandosi anche alle 3 del mattino. Sono stati loro a insegnarci cosa significa fare inclusione, una parola chiave in tutto il mondo della scuola moderna", ha concluso.
(Wel/Dire)