"Limitato mobilità, ma prof vanno dove sono gli studenti"
(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 21 set. - La continuita' didattica sara' il vero risultato della fine del precariato. A sottolinearlo il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, nel suo intervento dei giorni scorsi alla trasmissione Uno Mattina su Raiuno.
Il Governo, infatti, ha dato la possibilita', a chi lo preferiva, di rimanere un anno a insegnare ancora sotto forma di supplenza nella propria provincia: "Lo abbiamo fatto perche' il valore che secondo noi e' fondamentale, ed e' quello che sara' il vero risultato della fine del precariato, e' la continuita' didattica- ha spiegato il ministro- Questo e' un anno di transizione, fa partire il primo passo di una riforma ambiziosa, e sia un anno che non sconvolge l'assetto. Per questo chi ha una supplenza puo' restare al suo posto per quest'anno".
A proposito degli spostamenti interni degli insegnanti, in qualche caso si e' usato il termine 'deportazioni'. Per il ministro, meglio parlare "di mobilita' che comporta sacrifici- risponde il ministro- Noi siamo consapevoli di questo, io l'ho vissuta in prima persona, il pubblico impiego comporta questi fenomeni. Noi abbiamo cercato di contenerli al minimo. Questo processo di assunzioni limita molto di piu', rispetto agli anni scorsi, la mobilita' interna nella scuola. Gli insegnanti, pero', vanno dove sono gli studenti".
Ci sono anche insegnanti che hanno scelto di non fare domanda di assunzione proprio per evitare di essere spostati: "Una scelta comprensibile e rispettabile", l'ha definita il ministro, sottolineando come dipenda "dalle condizioni di vita di ciascuno".
Capitolo stipendi: "Gli insegnanti guadagnano poco? Tutto il pubblico impiego guadagna poco- ha replicato- È un tema che forse potra' essere riaffrontato alla riapertura dei contratti". Nello specifico, pero', in tema di scuola qualcosa e' stato fatto: "Abbiamo messo per gli insegnanti un fondo di incentivazione di 200 milioni all'anno, la card dell'insegnante che vuol dire 500 euro nella busta paga a partire da questo anno. La scuola parte con un paso avanti rispetto ad altri settori".
(Wel/ Dire)