(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 23 nov. - Aiutare i giovani migranti che frequentano le scuole medie nello studio, affiancandoli nei compiti e nell'apprendimento dell'italiano, coinvolgendoli anche in attivita' didattiche extra-curriculari. A quale scopo? Combattere la dispersione scolastica. È il progetto 'Non uno di meno' dell'associazione Ya Basta: un doposcuola gratuito e aperto a tutti allo scopo di combattere il fenomeno dell'early school leaving. A oggi sono circa 25, divisi in tre gruppi in base all'eta', i ragazzi che si ritrovano dopo scuola ogni martedi' e giovedi' dalle 15 alle 17.30 presso la struttura occupata gestita dal centro sociale Tpo, in via Casarini 17/5, per seguire i corsi di potenziamento che comprendono sia materie scientifiche come matematica e scienze, sia materie umanistiche come italiano, inglese e francese: l'idea e' quella di formare a tutto tondo.
"Abbiamo chiamato l'iniziativa 'Non uno di meno' perche' rappresenta il nostro ideale educativo: non lasciare indietro nessuno, le differenze culturali e sociali non devono penalizzare alcuni ragazzi rispetto ad altri, perche' tutti hanno diritto all'educazione- spiega Rossella Domenica Fanelli di Ya Basta, responsabile dell'iniziativa- i volontari che hanno aderito al progetto sono tanti e hanno una formazione trasversale. Questo ci permette di seguire i ragazzi in maniera molto approfondita, in un rapporto uno a uno, e di garantire loro una qualita' della didattica molto alta". Il fenomeno della dispersione scolastica di cui si occupa Ya Basta attraverso il nuovo progetto e' in progressivo calo nel nostro Paese, ma come evidenzia il rapporto Istat 'Noi Italia 2015' relativo all'anno 2013, gli obiettivi europei sono ancora lontani: nel 2013 la quota dei 18-24enni che ha interrotto precocemente gli studi e' pari al 17 per cento, il 20,2 tra gli uomini e il 13,7 tra le donne. A rincarare la dose e' il dossier di Tuttoscuola, che afferma che il sistema educativo italiano negli ultimi 15 anni ha causato una dispersione di quasi 3 milioni di giovani. "I ragazzi che lasciano la scuola -spiega l'Unione europea- sono piu' soggetti alla disoccupazione, hanno bisogno di piu' sussidi sociali e sono ad alto rischio di esclusione sociale, con conseguenze sul benessere e la salute".
Per queste ragioni l'Europa ha inserito fra i cinque obiettivi principali della strategia 2020 (il pacchetto decennale per la crescita e il lavoro lanciato dall'Unione Europea nel 2010) quello di ridurre al di sotto del 10 per cento il tasso di abbandono scolastico precoce, ossia dei giovani europei tra i 18 e i 24 anni che smettono di studiare dopo la licenza media. Anche il Governo italiano si e' espresso in merito prevedendo, all'interno della legge di stabilita' 2016, la nascita di un fondo di 100 milioni di euro l'anno, alimentato da versamenti delle fondazioni bancarie, per contrastare il fenomeno della poverta' educativa. Ya Basta, da oltre 10 anni, realizza attivita' per la promozione dei diritti di cittadinanza dei migranti in Italia, per l'affermazione della liberta' di movimento. A questo scopo l'associazione bolognese, in collaborazione con altre realta' no profit, realizza percorsi di formazione sulla normativa dell'immigrazione, eventi e prodotti di sensibilizzazione sul tema come dossier e pubblicazioni.
L'associazione promuove la scuola di italiano Kalima e lo Sportello Migranti. 'Non uno di Meno' e' cofinanziato per l'anno 2015-2016 dal Fondo 8x1000 della Tavola Valdese (Chiese Metodiste e Valdesi).(Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)