Alla Balducci di Pontassieve; Rapezzi(Flc-Cgil): No provvedimenti
(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 25 mag. - "Sono assolutamente contraria a un intervento sanzionatorio. Non siamo una caserma, ed è nostro compito capire il dissenso di questi ragazzi". Così Fabrizia Lorenzi, docente dell'istituto superiore Balducci di Pontassieve, a proposito del test Invalsi annullato per protesta dagli alunni della 2^B dove insegna anche la professoressa Agnese Landini, moglie del premier Matteo Renzi. Il preside Giulio Mannucci ha già fatto sapere al Corriere della Sera che prenderà provvedimenti, che ne parlerà al prossimo consiglio di classe e che ci sarà una punizione.
"Conosco poco le dinamiche della vicenda avendola appresa anche io dai giornali- sottolinea Lorenzi- ma ribadisco che un'eventuale sanzione non mi trova d'accordo. Ritengo piuttosto che sarebbe opportuno avviare un ragionamento con i ragazzi per capire i motivi della loro azione, ma punirli non credo sia opportuno, nè costruttivo". È un'opinione condivisa con gli altri docenti? "Non sono nella loro testa ma credo di sì. Ma questo è solo il mio pensiero".
Sulla vicenda è intervenuto anche Alessandro Rapezzi, segretario generale della Flc-Cgil della Toscana: "Non conosco bene i fatti- spiega- bisogna capire cosa c'è dietro, se c'è stato dileggio da parte degli studenti. I test Invalsi sono una prova esterna, solo in terza media valgono ai fini del voto finale. Va data, all'episodio, un'altra valutazione, per esempio se c'è stato vandalismo. E poi mi chiedo: se invece di un foglio con scarabocchi, fosse stato consegnato un foglio in bianco? Comunque non penso ci siano gli estremi per un intervento". In generale, dice ancora Rapezzi, "nella scuola il muro contro muro non serve. Bisogna riprendere una discussione. La scuola bisogna progettarla insieme, la scuola è di tutti, non di una sola parte".
(Wel/ Dire)