Ass. Gemme Dormienti per educazione sanitaria nelle scuole
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 12 gen. - "Nella botanica le gemme dormienti sono quelle gemme che se non venissero protette dalla natura morirebbero, la natura le protegge con un velo impermeabile per consentire loro di sbocciare l'anno successivo a quello della gemmazione, come noi facciamo con gli ovociti delle nostre pazienti: li proteggiamo affinché queste ragazze possano diventare madri una volta guarite dalla malattia o in fase di remissione delle malattie croniche". Così Mariavita Ciccarone, ginecologa dell'ospedale San Carlo di Nancy e presidente dell'associazione 'Gemme Dormienti', spiega il nome dato all'associazione.á "Ci occupiamo di educazione sanitaria e in particolare di preservazione della fertilità nelle ragazze con tumori o malattie croniche invalidanti - prosegue la dottoressa Ciccarone - Le malattie che mettono a rischio la fertilità sono un argomento poco noto al grande pubblico e che riguarda la qualità della vita".
Gemme Dormienti, a partire da questo anno scolastico, promuove un progetto nelle scuole volto a informare e sensibilizzare i giovani su tematiche delicate e soprattutto che gli adolescenti stentano a considerare di interesse. Essi infatti vivono la fertilità come un 'non problema' o comunque la considerano solo dal punto di vista della prevenzione di possibili gravidanze indesiderate.
"Abbiamo voluto questo ciclo di incontri con i ragazzi per fare educazione sanitaria e informarli per il loro futuro - spiega la presidente - perché se è vero che così giovani cercano in tutti i modi di non pensare alla propria fertilità è anche vero che devono anche capire quanto è importante. Oggi in Italia le donne tendono a differire la gravidanza oltre l'età giusta per avere figli, per questo vogliamo informare i ragazzi dicendo loro che le ovaie sono organi deboli, destinati a esaurirsi, quindi è necessario pensare anche ad avere un figlio. I ragazzi sono gli adulti di domani, la loro fertilità va protetta, non è infinita". "Il messaggio specifico che vogliamo trasmettere - aggiunge - è molto importante: prima di affrontare le terapie che danneggiano le ovaie si può fare qualcosa per proteggerle e siccome oggi la medicina è talmente evoluta da poter curare le maggior parte delle malattie e garantire il controllo ed il peggioramento di malattie croniche, è importante che questi pazienti giungano alla nostra osservazione prima di iniziare i trattamenti che possono danneggiare le ovaie".
"Vogliamo guardare al futuro - conclude - e garantire un futuro di normalità alle nostre pazienti, poi ciascuna donna sarà libera di decidere se avere o meno dei figli, ma soprattutto sarà libera di scegliere".
(Wel/ Dire)